La sinistra offende le donne di destra

I manifestanti della Cgil devono avere confuso il diritto di manifestare con il diritto di oltraggiare, che ancora non è stato codificato e non esiste

La sinistra offende le donne di destra
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Caro Vittorio,
ho visto il video e udito i cori insolenti nei confronti del nostro premier Giorgia Meloni da parte dei manifestanti della Cgil riuniti lo scorso sabato a Roma e ne sono rimasta profondamente e irrimediabilmente indignata, pure turbata. Infatti mi domando come si possa dare ad una donna della troia nell'epoca del femminismo imperante senza che ciò sollevi moti di protesta da parte di chiunque: signore, signori, giovani, anziani, adulti, bambini, maschi, femmine, gente di sinistra, gente di destra. Invece, chissà perché, ogni volta che è una donna di centrodestra ad essere insultata sembra quasi che se lo meriti, che sia giusto, che il fatto in sé non sia sintomatico di violenza o sessismo; se, di contro, accade ad una donna di sinistra l'essere bersaglio di parole offensive, ecco che i giornali le dedicano le prime pagine, si aprono dibattiti televisivi, si considera vittima universale la persona presa di mira. Due pesi e due misure che non sono più tollerabili. Sono di destra ma non per questo posso essere chiamata puttana.
Giorgia Rispoli

Gentile Giorgia,
i manifestanti della Cgil devono avere confuso il diritto di manifestare con il diritto di oltraggiare, che ancora non è stato codificato e non esiste. Si scende in piazza quindi non per esporre una domanda di maggiori tutele, maggiori diritti, maggiori garanzie, bensì per sfogarsi, godendo della protezione che si percepisce quando si è parte di un gruppo. Ecco, dunque, che l'essere umano si imbarbarisce ulteriormente, tira fuori il peggio di sé, comincia a credere che comportamenti inammissibili siano leciti poiché si sente appoggiato e sostenuto da chi gli sta accanto, dai compagni che sventolano i vessilli del sindacato e che, gonfi di frustrazione personale, la buttano sul personale, prendendosela in questo caso con Giorgia Meloni. Non penso che se a capo del governo ci fosse stato un uomo lo avrebbero definito puttano. Invece le donne vengono colpite sempre così indecentemente. Però, come tu fai notare, succede soltanto alle signore di una certa corrente politica. Quelle di sinistra sono intoccabili, quelle di destra sono maltrattabili. Questa è la ragione per cui disprezzo tanto il neofemminismo occidentale. Mi risulta ipocrita, superficiale, rozzo, politicamente corretto e sostanzialmente scorretto. La sinistra si finge femminista, eppure essa non ha mai agevolato l'ingresso e l'affermazione delle donne in politica, indi prova rabbia ora che una donna è all'apice dell'esecutivo. I governi di sinistra hanno escluso le donne, pensiamo all'esecutivo giallorosso che non ha ammesso nessuna esperta all'interno delle task-force che si occupavano di covid e questioni attinenti. E pensiamo anche ai consigli regionali, dove le elette di sinistra sono pochissime. La destra viene chiamata sessista, tuttavia essa ha generato la prima donna presidente del Consiglio. Un primato storico. Una donna in gamba, capace, equilibrata, infaticabile, amatissima dagli italiani, ma questo non basta mai. Se non sei progressista, qualsiasi cosa tu compia è sbagliata. E quale è la maniera più facile, in assenza di argomentazioni, per attaccare? La maniera più facile è ricorrere all'offesa, meglio se personale.

Quindi in questi cori barbari non ravviso altro che l'inconsistenza di una opposizione che non ha nulla da dire e nulla da realizzare, se non fare la scampagnata a Roma con la colazione al sacco nella mano sinistra, la bandiera rossa nella mano destra, cori volgari contro una signora, grasse risate e rutto libero.

Non posso che provare commiserazione.

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