Salva, rattoppa e cuce. Il Napolitano 2, come capita anche al cinema, si regge sugli effetti speciali. Il presidente deborda, esagera, fa il mattatore, si affanna in lunghi monologhi, prende la scena. Non fa neppure finta di essere super partes, tanto che ormai è sempre più difficile distinguere il Quirinale da Palazzo Chigi. A pensarci bene Napolitano non ha più nulla del classico presidente della Repubblica. Nessuno ha interpretato il ruolo in modo così invadente. È il presidenzialismo di fatto, realizzato senza riforme, senza voto, senza Parlamento, ma un passo alla volta, spostando più in là i confini del suo potere, con la consuetudine che diventa legge. Il bis lo ha reso ancora più forte. È lui che detta i tempi della politica. È lui che congela le elezioni. È lui che puntella un governo dalla maggioranza riluttante, che sopravvive con i numeri, ma vivacchia senza identità. È lui il garante di una stabilità pagata a colpi di tasse. Quello che Napolitano chiama pace per gli altri è un deserto. Deserto di lavoro, di impresa, di investimenti, di futuro.
C'è ormai un partito, molto trasversale, che comincia a riconoscersi nell'opposizione al Napolitano bis. L'idea di alcuni parlamentari di Forza Italia di boicottare il suo discorso di Capodanno nasce come una provocazione. Come si spegne? Basta non guardarlo. Non sorbirsi la sua predica. Fuggire dalle reti unificate. Di ora in ora l'idea trova consenso. Piace. Non è ancora l'impeachment invocato da Grillo. Non ci sono gli estremi per l'alto tradimento, ma è un modo per disobbedire a questo gelido inverno della politica, per non sentirsi spettatori passivi, per non sentirsi complici.
Napolitano ha firmato ieri il decreto milleproroghe. Il nome già tradisce il lavoro del governo. Milleproroghe sa di millerattoppi, di millemarchette, di una lunga e grassa diligenza dove trovi di tutto, un bazar per lobby, clientele e favori. È una notte in cui tutte le norme sono nere. È il contrario della trasparenza. Tanto che perfino il premier Letta ha detto che bisogna ripensare la «costruzione delle leggi». Domani. Fra un anno. Intanto adesso passa, con la firma del Quirinale, che si tura il naso per salvare la maggioranza e il governo. Nel milleproroghe ci sono anche i soldi per salvare Roma dal fallimento.
Spegnere Napolitano
I parlamentari azzurri vogliono boicottare il messaggio tv di fine anno: non guardatelo
Commenti
Tutti gli italiani ce la stiamo prendendo, e chi non se la prende con sto vecchio, rincoglionito per giunta, o e' molto minorenne, o e' molto minorato, che sta li a farsi continuamente umiliare, per nostra vergogna, perché i veri potenti gli hanno promesso, a lui e a quelli come lui, "l'immortalita'"......e loro c'hanno creduto.
Se cosi non e' come si giustifica la demenziale arroganza del pretendere 'piu' sacrifici, piu' rigore', e poi sproloquiare con 'doveri morali, messaggio ai due maro' di solidarieta', ect. etc. ma si puo' essere piu' squilibrati di cosi? Ma chi sono le "eminenze grigie" che consigliano o suggeriscono sti atteggiamenti grotteschi? Ma come e' possibile che 945 eletti, preposti a governare, lasciano fare, in un modo o in un altro a un misantropo grave, quello che vuole? Questa non e' tirannia, questa non e' dittatura, questo e' rimbecillimento collettivo. Con quale diritto si schiavizza una nazione perché e' in debito? Tutte le nazioni del mondo sono in debito! E' ora che la stampa e la televisione comincino a dire come stanno veramente le schifose cose preparate ad arte da una elite di decerebrati, a cui politici e tecnocrati fanno riferimento. E' ora di far sapere alla gente che si deve preparare a difendere dalle menzogne perpetrate da cupi ed infelici uomini, carichi e stracarichi di solo denaro, per impadronirsi del pianeta, attraverso le grandi lobby, che dispensano molti quattrini a chi gli ubbidisce. Molti organi d'informazione sono colpevolmente e subdolamente collusi in questo diabolico piano, tant'e' vero che nessuno sa niente perché sti organi d'informazione NON scrivono nulla, per la leggittimissima paura di essere uccisi, infangati, infamati o, bene che vada, licenziati.
La rete puo' aiutare moltissimo tutta la popolazione se cominciamo a consultare i siti giusti. Basta cercarli.
fatica a ricordare le lunghe travagliate agonie di vecchi amici del Nostro: Bresnev, Andropov...Famigerati Zombi ante Muro.
Quirinale non ne fanno e non ne faranno mai. Cicchitto traditore, vergognati. Angelo
Tutti gli italiani ce la stiamo prendendo, e chi non se la prende con sto vecchio, rincoglionito per giunta, o e' molto minorenne, o e' molto minorato, che sta li a farsi continuamente umiliare, per nostra vergogna, perché i veri potenti gli hanno promesso, a lui e a quelli come lui, "l'immortalita'"......e loro c'hanno creduto.
Se cosi non e' come si giustifica la demenziale arroganza del pretendere 'piu' sacrifici, piu' rigore', e poi sproloquiare con 'doveri morali, messaggio ai due maro' di solidarieta', ect. etc. ma si puo' essere piu' squilibrati di cosi? Ma chi sono le "eminenze grigie" che consigliano o suggeriscono sti atteggiamenti grotteschi? Ma come e' possibile che 945 eletti, preposti a governare, lasciano fare, in un modo o in un altro a un misantropo grave, quello che vuole? Questa non e' tirannia, questa non e' dittatura, questo e' rimbecillimento collettivo. Con quale diritto si schiavizza una nazione perché e' in debito? Tutte le nazioni del mondo sono in debito! E' ora che la stampa e la televisione comincino a dire come stanno veramente le schifose cose preparate ad arte da una elite di decerebrati, a cui politici e tecnocrati fanno riferimento. E' ora di far sapere alla gente che si deve preparare a difendere dalle menzogne perpetrate da cupi ed infelici uomini, carichi e stracarichi di solo denaro, per impadronirsi del pianeta, attraverso le grandi lobby, che dispensano molti quattrini a chi gli ubbidisce. Molti organi d'informazione sono colpevolmente e subdolamente collusi in questo diabolico piano, tant'e' vero che nessuno sa niente perché sti organi d'informazione NON scrivono nulla, per la leggittimissima paura di essere uccisi, infangati, infamati o, bene che vada, licenziati.
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