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"Peggio i pedofili...". La sinistra all'attacco ma ha la memoria corta

Federico Mollicone cita Gramsci e smonta la narrazione della sinistra sulla maternità surrogata. Il pediatra richiama la Convenzione dei diritti dell'infanzia dell'Onu

"Peggio i pedofili...". La sinistra all'attacco ma ha la memoria corta

Il dibattito politico si è infiammato sul tema della maternità surrogata e dell'utero in affitto. La sinistra, che era al governo fino allo scorso settembre, non si è mai impegnata in tal senso ma adesso pretende che a prendere decisioni sia il centrodestra, intestandosi una battaglia che storicamente non le appartiene. Nelle ultime ore ha montato la polemica attorno alle parole di Federico Mollicone che, ospite di Omnibus su La7, ha definito la maternità surrogata "un reato grave, più grave della pedofilia". La reazione dei paladini dell'utero in affitto non si è fatta attendere, con una volontà censoria netta nei confronti del deputato di Fratelli d'Italia, accusato di parlare "a vanvera". Davanti all'alzata di scudi dell'opposizone, il deputato si è difeso, condannando la pedofilia ma sostenendo la tesi dell'utero in affitto come "reato etico e morale gravissimo".

Il pressing del Partito democratico su questo tema, che come spesso accade da quelle parti riguarda una minoranza di elettori, non ha fondamenti storici e culturali nemmeno nell'universo rosso e per dimostrarlo, avanti agli ennesimi attacchi, Mollicone ha citato il fondatore del Pci: "Antonio Gramsci già nel 1918 affrontava il tema dell'utero in affitto, stigmatizzando in un articolo la 'vendita delle ovaie di fanciulle povere a ricche signore'". Parole che non possono essere interpretate che in una sola direzione, come specifica successivamente uno dei padri del Pci: "La vita, tutta la vita, non solo l'attività meccanica degli arti, ma la stessa sorgente fisiologica dell'attività, si distacca dall'anima, e diventa merce da baratto; è il destino di Mida, dalle mani fatate, simbolo del capitalismo moderno". Queste le parole, riportate da Mollicone, lasciate da Gramsci in "Sotto la Mole", Avanti! del 6 giugno 1918.

Anche da Azione-Italia viva si chiude ogni porta alla possibilità che venga messa in discussione l'istituzione del reato per la maternità surrogata, così come di questo avviso è Maurizio Lupi, di Noi moderati: "È l'ultima forma di mercificazione del corpo delle donne e della vita umana, che non amplia la sfera dei diritti delle persone". Ma non ci sono solo le polemiche politiche, perché un allarme sui rischi della maternità surrogata e dell'utero in affitto arriva anche dai medici. Il pediatra Italo Farnetani, professore ordinario di Pediatria dell'Università Ludes-United Campus of Malta, spiega all'Adnkronos: "Gli studi di psicologia prenatale hanno dimostrato che durante la gestazione si crea un rapporto intenso con la madre, il feto dall'interno dell'utero partecipa e inizia a conoscere l'ambiente esterno, iniziando in primo luogo a riconoscere in particolare la voce della mamma e il suo idioma. È un elemento che va considerato nel dibattito in corso".

Elemento che, invece, la sinistra non ha mai preso in considerazione nella sua battaglia ideologica. "Basandosi su presupposti e conoscenze scientifiche, occorre a mio avviso seriamente chiedersi se la pratica vada contro gli interessi dei bambini, tutelati dalla Convenzione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata e resa esecutiva dalla Repubblica italiana", ha concluso Farnetani, descrivendo con chiarezza il recinto legle entro il quale muoversi.

Che non include quello descritto dal Pd.

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