Ramy, il governo sta coi carabinieri. "Assistenza legale ai militari indagati"

A Manduria, il ministro dell'Interno ha ribadito la piena operatività del dl Sicurezza e l'avvio delle procedure per l'introduzione delle bodycam agli agenti di polizia

Ramy, il governo sta coi carabinieri. "Assistenza legale ai militari indagati"
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Il decreto Sicurezza ha ottenuto il via libera da parte di entrambe le Camere del Parlamento ed è diventato legge. Si tratta di un provvedimento che fornisce un aumento delle tutele per le forze dell'ordine ma inserisce anche nuovi strumenti tecnologici che oltre a garantire la tutela degli agenti sono utili anche per i cittadini. È già stato applicato dal lato delle tutele con i poliziotti coinvolti nella sparatoria di Francavilla Fontana e verrà applicato anche ai carabinieri coinvolti nel caso di Ramy Elgaml, come ha confermato il ministro Matteo Piantedosi, intervenendo al Forum in Masseria, presso Masseria Li Reni a Manduria, nel panel intitolato "Identità digitale e infrastrutture critiche, le sfide della sicurezza in un mondo interconnesso".

"Anche per i carabinieri coinvolti nella vicenda dell'inseguimento di Ramy vale già la nuova disposizione, che prevede l'assistenza legale assistita dallo Stato per le persone della pubblica sicurezza coinvolte in procedimenti che riguardano l'esercizio del proprio lavoro. La norma è già in vigore e ha riguardato una prima applicazione per i due poliziotti che hanno assicurato alla giustizia la persona che aveva ucciso il carabiniere a Francavilla Fontana", ha spiegato Piantedosi. Un impegno che si conferma per tutti gli appartenenti delle forze dell'ordine, che prevede l'anticipo delle spese legali.

Il decreto Sicurezza introduce anche le bodycam, di cui verranno dotati gli agenti in servizio sul territorio allo scopo di aumentare le tutele per gli agenti, fornendo prove chiare degli eventi, e al contempo offrire una maggiore trasparenza e garanzia per i cittadini, registrando in maniera oggettiva audio e video degli interventi. A breve "partirà la procedura per l'acquisizione delle bodycam", ha spiegato il ministro dell'Interno. C'è stato, ha aggiunto il ministro, "un intervento normativo e una prima fase di sperimentazione" ma adesso "progressivamente verranno applicate in maniera conforme". Non sono state fornite tempistiche da parte del titolare del Viminale, anche perché al momento non possono essere determinate ma l'iter è stato avviato quindi è ragionevole ipotizzare che i tempi non saranno particolarmente lunghi per l'introduzione operativa di questi strumenti.

Il ministro ha fatto anche un passaggio sulla minaccia cyber nei confronti dell'Italia, spiegato che il nostro apparato monitora "con molta attenzione quello che avviene" perché c'è "un ricorso sempre maggiore. Basti pensare che noi abbiamo registrato che nel complessivo sistema l'80% degli attacchi sono deliberati, tesi all'estrazione di dati o a compiere reati, come l'estorsione". Il titolare del Viminale ha anche aggiunto che gran parte degli attacchi cyber rilevati nell'ultimo periodo "credo che provengano da soggetti russi".

La Russia, ha proseguito il ministro, "ha già manifestato una potenzialità ostile per quanto riguarda gli attacchi ostili sulla cyber. Ci può dare fastidio. Da tempo ha adottato una politica di una propensione a veri e propri atti di guerra ibrida".

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