
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha spiegato le misure della manovra per il triennio 2026-2028 nel corso della conferenza stampa successiva all'approvazione da parte del Consiglio dei ministri. Ecco tutti i punti più importanti della legge di stabilità (la quarto di questa legislatura parlamentare) approvati durante la riunione di governo di questa mattina a Palazzo Chigi.
Irpef, taglio per il ceto medio
Confermata la riduzione dell'aliquota Irpef per i redditi medi. In particolare, la manovra riduce la seconda aliquota Irpef che, dall'attuale 35% passa al 33%, limitando i benefici per i redditi più alti. Per il taglio vengono stanziati 2,7 miliardi all’anno (circa 8 miliardi di euro in 3 anni) e riguarderà i redditi tra i 28 mila e i 50 mila euro lordi l’anno: si tradurrà in uno "sconto" massimo di 440 euro all'anno, pari a circa 36 euro mensili. Per un reddito di 30 mila euro lordi, il risparmio sarebbe di circa 40 euro l’anno, pari a poco più di 3 euro al mese. Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha precisato che la sterilizzazione del taglio dell’Irpef avverrà sopra i 200 mila euro. Tutto questo significa che i contribuenti nella fascia tra 50 e 200 mila euro beneficeranno della riduzione dell’aliquota dal 35 al 33%: "Queste sono le proposte del governo, poi certo il Parlamento è sovrano".
20 euro in più al mese per le pensioni minime
Quanto agli importi delle pensioni, è previsto un aumento per quelle minime: "Abbiamo previsto un incremento di 20 euro mensili per le pensioni minime - ha spiegato il titolare del dicastero di via XX settembre Giorgetti in conferenza stampa - e ricorderete le polemiche rispetto ai 6 euro dell'anno scorso che peraltro facevano riferimento all'indice di inflazione".
Aumenta l'età pensionabile per l'uscita
Per quanto riguarda pensioni in vista del biennio 2027-2028 il Documento pubblico di Bilancio ha confermato "l'aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento connessi all'adeguamento all'aspettativa di vita". E così, a partire dal 2027 l'aumento dell’età pensionabile ci sarà, ma "graduale": per andare in pensione non serviranno subito 67 anni e 3 mesi, ma 67 anni e un mese, che saliranno a due dal 2028 e poi tre nel 2029. Viene però precisato: "Ad esclusione dei lavori gravosi e usuranti". La spesa viene sommariamente indicata in questo modo: 460 milioni di euro nel 2026; oltre 1,8 miliardi nel 2027, quando partirà l’aumento dell’età; scende a circa 1,15 miliardi nel 2028.
Cambia il calcolo dell'Isee
Spesso utilizzato come parametro per la selezione della platea di beneficiari dei bonus sociali, dal prossimo anno l'Isee escluderà la prima casa fino a un valore catastale di 100 mila euro (ipotizzato tenendo conto delle compatibilità con il bilancio e dell’esigenza di favorire chi popola le piccole città e le periferie di quelle più grandi), che in termini di mercato corrisponde a circa 300-400 mila euro. Lo scopo di tale iniziativa è evitare che la casa di residenza di molte famiglie concorra a determinare la loro ricchezza, rendendo l'indicatore più aderente alla situazione economica e favorendo un numero maggiore di nuclei nell’assegnazione degli incentivi.
Bonus casa al 50% sulla prima casa
C'è la proroga, anche per il 2026, del bonus del 50% sulle ristrutturazioni per le prime case e del 36% dalle seconde case in poi: in entrambi i casi per un massimo di 96 mila euro per unità immobiliare. Tra i lavori agevolabili ci sono interventi di manutenzione straordinaria come: installazione di ascensori e scale di sicurezza, realizzazione e miglioramento dei servizi igienici, sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso, rifacimento di scale e rampe, interventi finalizzati al risparmio energetico, recinzione dell’area privata o costruzione di scale interne. A questi si aggiungono lavori di restauro e risanamento conservativo o di ristrutturazione edilizia.
Potenziato il bonus mamma
Viene consolidati il bonus mamme e i congedi parentali oltre alla riforma dell'Isee grazie a un'integrazione di reddito mensile di 40 euro destinata alle lavoratrici madri nel 2025. Il governo sta lavorando ad un aumento da 40 a 60 euro al mese del bonus mamme. Il bonus, per donne con reddito da lavoro complessivo fino a 40mila euro annui, è destinato a lavoratrici con due figli, titolari di contratto a tempo determinato o indeterminato, autonome o libere professioniste fino al compimento del decimo anno del figlio più piccolo; lavoratrici con tre o più figli, titolari di contratto a tempo determinato, autonome o libere professioniste fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.
Rottamazione: non c'è nessun condono
Sulla rottamazione delle cartelle si è deciso di limitare l'accesso a un periodo di rateizzazione lungo fino a 9 anni, ossia 108 rate complessive, e ai contribuenti che abbiano ricevuto i cosiddetti "avvisi bonari" (ossia controlli formali o liquidazioni d’imposta che risultano non allineate ai database fiscali): ovvero, solo a chi ha dichiarato quanto dovuto al fisco o all’Inps, ma poi non è riuscito a versare oppure ha commesso errori di versamento, ancorando la misura a reali difficoltà nel saldare. La rata minima è di 100 euro, così da evitare micro pagamenti poco convenienti, invece non è passata. Viene introdotta una maggiore tolleranza in caso di mancato pagamento delle rate: la decadenza scatta non al primo insoluto, ma solo dopo almeno due rate non pagate.
Contributo da banche e assicurazioni
La tassazione sugli extraprofitti è scomparsa: nella manovra 2026 non è prevista una sola misura per banche e assicurazioni, ma un mix di interventi per raggiungere il gettito previsto di 4,3 miliardi di euro per due anni più 2,5 miliardi per il terzo. In tutto circa 11 miliardi in un triennio. Ricalcando la soluzione trovata nel 2023, sarà applicata un’imposta del 27,5%, anziché del 40%, sugli utili maturati dagli istituti di credito posti a riserva: in sintesi le banche, su base volontaria, per il prossimo triennio dovranno versare allo Stato un’imposta del 27,5% se vorranno distribuire utili ai propri soci.
Aumenti di stipendio tassati solo al 10%
Viene prevista un'aliquota Irpef al 10% sugli aumenti di stipendio previsti dai rinnovi dei contratti collettivi nazionali. Tuttavia l'idea di detassare gli incrementi retributivi dei dipendenti privati della ministra del Lavoro, Marina Calderone, non trova la condivisione in un settore del mondo sindacale. Cgil e Uil guardano con favore al passaggio del Documento programmatico di finanza pubblica. che prevede "specifici interventi fiscali per i lavoratori dipendenti in materia di rinnovo dei contratti", mentre la Cisl si dimostra invece molto più fredda e sostiene da tempo che l’obiettivo della produttività va perseguito defiscalizzando gli accordi negoziati di secondo livello.
Premi di produttività
In arrivo anche la riduzione della tassazione dei premi di produttività, come annunciato dalla stessa premier Meloni davanti ai cronisti: "Tagliamo dal 5 all’1% la tassazione dei premi di produttività, elevando la soglia dei premi soggetti all’aliquota sostitutiva da 3 mila a 5 mila euro, detassando le componenti del salario dei turni notturni e festivi".
Assunzione nel campo della sanità
Verranno assunti più medici e infermieri con le risorse stanziate per la sanità. Lo ha annunciato la premier Meloni evidenziando la volontà del governo di rafforzare in generale il comparto sanitario, in particolare assumendo circa 6.
300 infermieri e ulteriori mille medici, nonché aumentando le buste paga degli infermieri, con un aumento stimato nel 2026 di 1.630, per i medici di circa 3.000 euro, e anche del personale sanitario del comparto.