L'assoluzione di Matteo Salvini per il caso di Open Arms è definitiva per volere della Corte di Cassazione. Un risultato non scontato ma auspicato perché, in caso contrario, si sarebbe configurato un precedente grave per la lotta contro l'immigrazione irregolare in Italia ma anche in Europa. "Speriamo che si capisca una cosa: l’unica persona sequestrata è stato il leader della Lega per 2330 giorni di inagibilità politica per questo palcoscenico rosso che fingeva di essere un processo, surreale, che accusava il governo di impedire che persone illegalmente entrassero in Italia, cioè quello che dovrebbe essere il dovere di un governo. È stato messo sotto sequestro un leader politico, un ministro dell'Interno e un partito. Siamo ai limiti del tentativo eversivo: questo è avvenuto ", ha detto il direttore de il Giornale, Tommaso Cerno, intervenendo al Tg4 delle 19.
"Dopo 2330 giorni scopriamo che era una grande bufala, che non stava in piedi, ce lo dice la Cassazione dopo 6 anni e ci rendiamo conto che lo spirito di questo processo è lo stesso che arma le sentenze che rimandano indietro i clandestini dall'Albania, che tirano fuori le persone dai Cpr quando al magistrato di turno non va bene, perché c'è un teorema di una parte della magistratura secondo il quale il governo non ha il diritto di difendere l'Italia", ha aggiunto il direttore. Questa assoluzione, è il ragionamento fatto da Cerno, "dovrebbe segnare la fine di tutto questo con un risarcimento agli italiani dei milioni di euro buttati dalla magistratura per fare politica e con le scuse formali di chi ha detto che in questo Paese è un reato impedire un reato. Quella è istigazione a delinquere: ora vediamo se questa nave madre delle toghe rosse, che era il processo sui migranti più grande d'Italia, atterrata nel nulla, farà comprendere agli italiani quante sentenze politiche di questo tipo abbiamo ogni giorno. E quanto questo sia politica e non giustizia".
C'è stato spazio anche per affrontare il tema della diffusione dell'Islam a scapito della cultura occidentale, che per Cerno è "il piano di propaganda di Fratelli Musulmani, organizzazione terroristica finanziata con miliardi di euro al Medioriente che ha sede in Francia e ormai anche in Italia a Verona a Milano a Torino, che sta scendendo, allargandosi e consolidandosi con centri sociali gruppi extraparlamentari di sinistra e anche partiti politici. Noi viviamo in un Paese dove i tre leader del centro sinistra hanno organizzato attraverso loro parlamentari più di un incontro con personaggi di presunte associazioni filo palestinesi che sono, a livello internazionale riconosciuti come vicini ad Hamas e vicini alla fratellanza musulmana".
Cioè, ha spiegato ancora meglio il direttore fornendo un quadro completo della situazione che si sta sviluppando ed evolvendo in Italia e in Europa, "si sta compiendo in Italia quello che si è già compiuto in Francia: un piano di in cui l’Islam radicale, quello moderato diciamo abbiamo perso l’indirizzo di casa, non lo vedo più da molto tempo esistere né parlare, quindi quello radicale sta entrando nella nostra quotidianità attraverso la scuola, finanziato dall’Unione Europea, attraverso false moschee che sono centri di reclutamento, attraverso la sostituzione delle nostre usanze con le loro. E la sinistra fa finta di niente, perché pensa che lì ci siano i voti con cui vincerà le lezioni in futuro". Per questo motivo, la sinistra è disposta "a trasformare le battaglie femministe in battaglie per difendere il velo e il burqa, perché le donne se la vogliono mettere. Un’Italia in cui io non intendo vivere un’Italia che i liberali democratici veri devono contestare e che anche dentro il Pd stanno contestando, ma ridotti al silenzio da questa area ormai del consenso all’islamismo: ogni giorno sarà più così e l’Albanese non è un caso che pontifichi solo in Italia, perché nel resto d’Europa non ci sono Francesca Albanese".
Un passaggio dell'intervento al Tg4 è stato dedicato alla gestione delle case popolari di Roma e, secondo il direttore, con una stilettata, "si capisce che non hanno fatto le Ater per gestire le case popolari dove vanno a vivere le persone che hanno più bisogno, ma hanno fatto le case popolari per gestire l’Ater, che è un baraccone pieno di gente pieno di amici degli amici, pieno di assunzioni, che non produce nulla e che lascia il suo patrimonio in questo stato garantendo il fatto dell’impunità assoluta perpetua a chi decide di non pagare". Quindi, qui siamo di fronte "a una Salis di Stato, cioè l’occupazione si fa perché tanto si può, perché sembra che l’esistenza del pubblico del dovere sia scomparsa. Ora, è vero che anche in altre grandi città, ma è anche vero che ci sono Regioni che hanno cominciato a risolvere questi problemi ai grandi comunicano cominciato a risolvere questi problemi, mettendo a posto queste case coinvolgendo i privati tutte cose che a Roma sono impensabili perché questo serve soltanto a gestire l’Ater".
L'ultimo intervento è stato ispirato dalla lettera di un bimbo di Foggia al Questore della sua città per chiedere maggiore sicurezza: "Lo capiscono perfino i bambini che siamo pieni di delinquenti in giro e finalmente abbiamo anche un bambino che vuole fare il poliziotto, perché in questo Paese c’è una propaganda che trasforma poliziotti e carabinieri, che lavorano per la sicurezza, sottopagati, mettendo a rischio la loro vita, nei processati degli atti che avvengono. Quindi vengono chiamati gli assassini vengono messe qui per fortuna che c’è questo bambino.
Questa lettera era Babbo Natale la sottoscrivo anzi la trasformerei in una petizione per Babbo Natale e per il ministro dell’Interno più poliziotti e più carabinieri, ma anche più denunce di ciò che avviene perché difendiamo sempre i delinquenti e accusiamo lo Stato".