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Il piano scuola di Valditara sulla violenza contro le donne

Gruppi di discussione alle superiori, docente moderatore e importante contributo di genitori e psicologi: il ministro dell'Istruzione illustra il progetto per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne

"È la prima iniziativa contro il machismo". Il piano scuola di Valditara sulla violenza contro le donne

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"È la prima iniziativa contro il machismo". Il piano scuola di Valditara sulla violenza contro le donne

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"Educare alle relazioni". Giuseppe Valditara presenta il piano di iniziative rivolte al mondo della scuola per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne. L'illustrazione delle linee guida del progetto arriva pochi giorni dopo il tragico omicidio di Giulia Cecchettin e alle soglie della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre). "Per la prima volta affrontiamo di petto il tema del maschilismo", afferma il ministro dell'Istruzione all'interno della Sala Koch di Palazzo Madama. L'esponente di governo spiega che questo progetto prende l'avvio non dai recenti fatti di cronaca, bensì dagli eventi successi la scorsa estate: lo stupro di Palermo e delle bimbe di Caivano. Episodi terribili che avevano indotto il governo a intervenire in quella zona: "Occorre dire basta a quei residui di cultura maschilista che inquinano il nostro Paese. È inaccettabile che la donna debba subire quotidianamente vessazioni e violenze".

Ecco come si articolerà il progetto

Nella conferenza stampa tenuta in Senato il ministro comunica di mettere a disposizione per quest'attività extra-curriculare 15 milioni di euro di fondi Pon. "È un progetto fortemente voluto da me: per la prima volta nelle scuole facciamo partire una grossa mobilitazione contro la violenza sulle donne". L'idea è stata quella di creare un gruppo di lavoro e una consultazione ampia con varie parti. "Il progetto si sviluppa sul piano dell'Educazione Civica", prosegue Valditara. L'invito è quello di fare entrare la cultura del rispetto in tutti gli insegnamenti. Poi è previsto un progetto specifico sperimentale per le scuole secondarie di secondo grado: "Si articola con gruppi di discussione, con il coinvolgimento degli stessi studenti, che saranno informati delle conseguenze penali in cui si incorre dopo certi comportamenti". I gruppi di lavoro possono fungere da supporto. "L'aspetto della prevenzione resta importante".

I professori svolgeranno la funzione di moderatori e i moduli di discussione saranno di trenta ore. I gruppi potranno essere supportati da esperti qualificati. "Ogni scuola avrà un docente referente. Ogni classe avrà un docente moderatore", dice Valditara mentre annuncia di avere firmato un'apposita direttiva ministeriale. Il responsabile del dicastero dell'Istruzione sottolinea inoltre come "il Forum nazionale Associazione dei Genitori avrà un ruolo importante: accordare il progetto con osservazioni migliorative da parte dei genitori". All'Ordine degli Psicologi, infine, verrà chiesto aiuto per la formazione dei docenti, per la loro assistenza e per il monitoraggio conclusivo. "La nostra intenzione è realizzare presidi territoriali psicologici al servizio delle scuole che dovremo progettare con l'Ordine degli Psicologi", sottolinea il ministro.

Valditara sulle polemiche contro Amadori

Rispondendo a una domanda di una giornalista, Valditara intende fare chiarezza dopo le polemiche suscitate da alcune frasi presenti nel libro "La guerra dei sessi" scritto dallo psicologo Alessandro Amadori, consulente del ministero. "L'ho letto. Non c'è alcuna frase contro le donne in generale nè che si giustifichi atteggiamenti di prevaricazione contro le donne - ribadisce l'esponente di governo -. Si parla di un rapporto conflittuale tra uomo e donna, si stigmatizza persino il patriarcato e l'atteggiamento violenza e si dice che in alcuni casi ci sono atteggiamenti prevaricatori da parte del genere femminile; non c'è alcun atteggiamento discriminatorio in quelle pagine, lui ha la sua tesi, io potrei averne altre". Amadori sarà consulente per la comunicazione e non coordinatore generale del progetto "che è stato redatto dalle strutture del ministero e dal capo dipartimento dottoressa Palumbo".

Valditara non accetta "polemiche strumentali e del tutto pretestuose": "Su queste cose è gravissimo dividerci".

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