Scintille tra Nichi Vendola e Lega Nord. Il governatore della Puglia, a Milano per l'apertura della campagna elettorale, attacca le camice verdi che "a colpi di abracadabra e di slogan suggestivi cerca di far dimenticare che la ’ndrangheta è entrata in Lombardia anche grazie a una loffia confidenza che i vertici del Carroccio hanno avuto con ambienti militanti nel partito della malavita".
E non solo. Il leader di Sel approfitta del parterre meneghino per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Quando Formigoni mi diede del drogato perché denunciavo la 'ndrangheta al nord, Maroni tacque e partecipò alla gara di diffamazione perchè aveva il morto in casa", tuona, " I barbari sognanti di Maroni cercano con i loro vecchi sogni di rivolta fiscale e di secessione del Nord di far dimenticare l’incubo del regime formigoniano al capolinea. Più avanzano le inchieste e più comprendiamo quale fosse il ruolo della Lega, di Comunione e Fatturazione e di un regime che ha ferito una parte d’Italia".
Accuse che non sono certo piaciute al segretario della Lega Nord, Roberto Maroni che minaccia querela: "Vendola mi sta anche simpatico, ma risponderà in tribunale delle cazzate che continua a sparare sulla Lega", scrive su Twitter. E Formigoni replica: "Prima di diffamare gli altri, il signor Nikita Vendola dovrebbe fare chiarezza su se stesso. Dovrebbe parlarci dell’indagine che lo riguarda per i reati di abuso d’ufficio, falso e peculato e l’accusa di un rimborso gonfiato di ben 3 milioni di euro per la costruzione di un nuovo ospedale".
Dal canto suo, Vendola non risparmia colpi a nessuno, nemmeno a Mario Monti verso cui aveva timidamente aperto nei giorni scorsi: "È
nostro avversario", dice ora, "La sua apertura al Pdl è emblematica e ha rivelato il suo sentimento genuino di uomo di destra. Si deve rassegnare perderà queste elezioni e non riuscirà a diventare la badante di Bersani".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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