Intesa cresce in Toscana Passera: «Ci interessano cinquanta agenzie di Mps»

I contatti ci sono, ma, a quanto pare, un prezzo nero su bianco non è ancora stato messo. Intesa Sanpaolo ha messo gli occhi su una cinquantina di filiali del Montepaschi in Toscana. «Guardiamo con grande interesse agli sportelli di Mps», ha confermato ieri l’ad Corrado Passera. «Leggo sui giornali che c’è un problema di prezzi» gli ha fatto eco il direttore generale, Francesco Micheli, lasciando intendere che proprio sulle valutazioni sta la distanza tra venditore e compratore.
Siena è obbligata dall’Antitrust a cedere 150 sportelli entro fine anno a seguito dell’acquisizione di Antonveneta: una novantina in Toscana, il resto tra Lazio, Umbria, Piemonte più qualcosa in Emilia Romagna e Lombardia. Tra i potenziali acquirenti Intesa Sanpaolo, che vuole rafforzarsi nell’area costiera centro meridionale della Toscana. Il salto di qualità, in regione, Intesa l’ha già compiuto con l’acquisizione di Carifirenze, ma alcune zone restano ancora «sguarnite». Spazi di crescita sarebbero presenti nelle provincie di Livorno, Grosseto e Pisa e nella città di Lucca (mentre la Versilia è ben presidiata). Mercato invece bloccato ovviamente a Firenze e poi ad Arezzo, Pistoia (dove Intesa ha già ceduto alcune filiali) e a Massa Carrara, dove è presente la controllata Carispezia.
Nei giorni scorsi sono circolate alcune cifre. Mps chiederebbe tra i 4,5 e i 5 milioni di euro ad agenzia (cifra comunque lontana dai 9 milioni a sportello pagati da Siena per Antonveneta); Intesa non offrirebbe più di 3 milioni. Per ora Mps pare comunque vicina a chiudere la vendita della prima tranche di 15 sportelli, tutti al centro nord, alla Popolare di Puglia e Basilicata: entro la fine di questa settimana, al massimo all’inizio della prossima secondo quanto risulta a il Giornale, una volta espletate le procedure sindacali obbligatorie. I pugliesi dovrebbero pagare tra i 70 e i 75 milioni, dunque attorno a quei cinque milioni a filiale graditi da Mps.
Più basse invece le cifre proposte dagli inglesi di Barclays, per ora gli unici ad aver fatto un’offerta (450 milioni) per l’intero «pacchetto». Qualcuno definisce invece velleitario l’interesse mostrato da un gruppo di imprenditori locali per un centinaio di sportelli tra Toscana e regioni limitrofe, con l’acquisizione del marchio «Banca Toscana».

Soprattutto perché in questo caso le cifre messe in campo sarebbero piuttosto lontane dalle pretese di Mps.
L’interesse per le filiali Mps in definitiva non manca. Ma visto il contesto economico e finanziario, si fa notare, Siena dovrà sicuramente compiere qualche sforzo per venire incontro al potenziale compratore.

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