Baiji (Iraq) - È salito ad almeno 22 morti accertati il bilancio ancora provvisorio del duplice attacco suicida avvenuto poco dopo l’alba a Baiji, località della provincia centro-settentrionale irachena di Salaheddin situata 180 chilometri a nord di Bagdad, sede della principale raffineria per il petrolio destinato all’esportazione. I feriti ammontano a oltre cinquanta. Lo hanno reso noto fonti della polizia locale. Due kamikaze a bordo di altrettante auto-cisterne cariche di esplosivo e di benzina si sono fatti saltare in aria a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro, portando a termine un piano che è apparso subito accuratamente coordinato, e che aveva come obiettivi le personalità locali di maggiore spicco nella lotta contro le cellule di "al-Qaeda" attive nell’area.
Il primo attentatore ha preso infatti di mira la residenza del capo della polizia cittadina, colonnello Saad al-Niffous: questi se l’è cavata con lesioni non gravi, ma hanno perso la vita sette persone, compresi tre suoi parenti.
L’altro estremista si è lanciato contro una moschea, adiacente alla casa dove vive lo sceicco Thamer Ibrahim Atallah: un capo tribale che guida il Consiglio "Salaheddin" per la Consapevolezza, coalizione che raggruppa diversi clan del distretto di Tikrit, città natale del defunto ex dittatore Saddam Hussein, impegnati ad affiancare le forze governative e e le truppe della coalizione multinazionale sotto comando Usa nel combattere i seguaci dell’organizzazione terroristica fondata da Osama bin Laden. Lo sceicco è rimasto illeso, ma una delle sue guardie del corpo e quattro passanti sono stati uccisi. Ambedue le abitazioni sono andate quasi completamente distrutte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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