Caro Massimiliano, a Genova il centro destra non è morto. La gente è viva, cè sempre la voglia di partecipare e di esprimere la propria opinione in modo netto e a chiare note.
Il mio recente articolo «Il Municipio che non fa politica» sembra che sia stato vissuto da molte persone in modo piuttosto significativo.
Quello che mi ha stupito non è stato il grado di condivisione riscontrato, quello al limite è la parte minimale, ma ciò che mi ha sorpreso è la domanda che mi è stata fatta dai più. Perché anche al primo livello della rappresentanza (i consiglieri di Municipio) politica molti dei nostri rappresentanti antepongono questioni «varie ed eventuali» nella visione delle cose al bene del partito e quindi degli elettori che li hanno eletti?
In altre parole, bisogna avere rispetto delle «varie ed eventuali» o della volontà dellelettorato?
Cioè a dire, la gente non capisce. Il popolo «bue» non riesce a comprendere i parlamentari romani figuriamoci un consigliere di Municipio. Legoismo che nasce con lelezione in un organo rappresentativo raggiunge il top proprio in questo tipo di situazione.
La gente non è fessa, è stanca degli individualismi fini a se stessi vivendo con il desiderio che prevalga il bene comune e una sana logica nellamministrare la cosa pubblica. A maggior ragione se si discute delle cose più vicino (i tombini della propria via) alla propria realtà di vita quale è il Quartiere di appartenenza.
Certo i panni sporchi si devono lavare in casa e su questo non ci piove, ma credo che allelettorato che ci ha votato bisognerebbe spiegare perché Enrico Cimaschi non può governare il Municipio Centro Est. Si ricorda che una classe dirigente si crea e si forma solo quando governa e non stando allopposizione.
Perdere il Municipio Centro Est rappresenterebbe una sconfitta politica per tutti (non solo per i diretti interessati) senza se e senza ma.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.