È destino di tutti i profeti rimanere inascoltati. Dopo l’11 settembre 2001 è accaduto anche a Oriana Fallaci, «Cassandra» che parlava con passione, con rabbia e con molta ragione, e che pur sapendo di parlare al vento, lo faceva con tutta se stessa. Lo faceva in modo diretto, chiaro, coraggioso. Troppo. E infatti nessuno - o quasi - l’ha seguita. Nessuno delle élite, si intende, perché la «gente» invece ha intuito immediatamente che Oriana aveva parecchie ragioni dalla sua parte, anche se scomode, anche se scorrette. Gli intellettuali, i politici, i maître à penser per lo più l’hanno bollata come «pazza», invasata, xenofoba, razzista: hanno detto che istigava all’odio, che era una fascista, una guerrafondaia. L’hanno attaccata, incriminata per vilipendio all’islam, hanno fatto di lei un facile bersaglio politico e un oggetto di pessima satira. Quando diceva: state attenti, questa «civiltà» è troppo diversa da noi, non esiste un islam moderato, l’Europa e l’Occidente sono troppo arrendevoli, il terrorismo non finirà, anzi crescerà - quando diceva tutto questo, chi avrebbe dovuto non l’ha presa sul serio. I risultati? A quasi dieci anni da quell’11 settembre tutto è come prima, o peggio. Eppure bastava ascoltare le sue parole. Queste, ad esempio. Tutte tratte dai suoi libri, pubblicati da Rizzoli.
di Oriana Fallaci
Sono anni che come una Cassandra mi sgolo a gridare «Troia brucia, Troia brucia». Anni che ripeto al vento la verità sul Mostro e sui complici del Mostro cioè sui collaborazionisti che in buona o cattiva fede gli spalancano le porte. Che come nell’Apocalisse dell’evangelista Giovanni si gettano ai suoi piedi e si lasciano imprimere il marchio della vergogna. Incominciai con La Rabbia e l’Orgoglio. Continuai con La Forza della Ragione. Proseguii con Oriana Fallaci intervista sé stessa e con L'Apocalisse. I libri, le idee, per cui in Francia mi processarono nel 2002 con l’accusa di razzismo-religioso e xenofobia. Per cui in Svizzera chiesero al nostro ministro della Giustizia la mia estradizione in manette. Per cui in Italia verrò processata con l’accusa di vilipendio all’Islam cioè reato di opinione. Libri, idee, per cui la Sinistra al Caviale e la Destra al Fois Gras ed anche il Centro al Prosciutto mi hanno denigrata vilipesa messa alla gogna insieme a coloro che la pensano come me. Cioè insieme al popolo savio e indifeso che nei loro salotti viene definito dai radical chic «plebaglia-di-destra». E sui giornali che nel migliore dei casi mi opponevano farisaicamente la congiura del silenzio ora appaiono titoli composti coi miei concetti e le mie parole. Guerra-all’Occidente, Culto della- Morte, Suicidio-dell’Europa, Sveglia-Italia-Sveglia.
IL NEMICO È IN CASA
Continua la fandonia dell’Islam
«moderato», la commedia della
tolleranza, la bugia
dell’integrazione, la farsa
del pluriculturalismo. E con
questa, il tentativo di farci credere
che il nemico è costituito
da un’esigua minoranza e
che quella esigua minoranza
vive in paesi lontani. Bé, ilnemico
non è affatto un’esigua
minoranza. E ce l’abbiamo in
casa[...] Ed è un nemico che a
colpo d’occhio non sembra
un nemico. Senza la barba,
vestito all’occidentale, e secondo
i suoi complici in buona
o in malafede perfettamente-
inserito-nel-nostro sistema-
sociale. Cioè col permesso di soggiorno.
Con l’automobile.
Con la famiglia. E
pazienza se la famiglia è spesso composta da due o tre mogli,
pazienza se la moglie o le
mogli le fracassa di botte, pazienza
se non di rado uccide
la figlia in blue jeans, pazienza
se ogni tanto suo figlio stupra
la quindicenne bolognese
che col fidanzato passeggia
nel parco. È un nemico
che trattiamo da amico. Che
tuttavia ci odia e ci disprezza
con intensità [...] Un nemico
che in nome dell’umanitarismo e dell’asilo politico accogliamo a migliaia per volta anche
se i Centri di Accoglienza
straripano, scoppiano, e non
si sa più dove metterlo. Un nemico
che in nome della «necessità
» (ma quale necessità,
la necessità di riempire le strade
coi venditori ambulanti e
gli spacciatori di droga?) invitiamo
anche attraverso
l’Olimpo Costituzionale. «Venite,
cari, venite. Abbiamo
tanto bisogno di voi» [...] Un
nemico che le moschee le trasforma
in caserme, in campi
di addestramento, in centri
di reclutamento per i terroristi,
e che obbedisce ciecamente
all’imam. Un nemico
che in virtù della libera circolazione
voluta dal trattato di
Schengen scorrazza a suo piacimento
per l’Eurabia sicché
per andare daLondra a Marsiglia,
da Colonia a Milano o viceversa,
non deve esibire alcun
documento. Può essere
un terrorista che si sposta per
organizzare o materializzare
un massacro, può avere addosso
tutto l’esplosivo che
vuole: nessunolo ferma, nessuno
lo tocca.
IL CROCEFISSO
SPARIRÀ
Un nemico che appena installato
nelle nostre città o
nelle nostre campagne si abbandona
alle prepotenze ed
esige l’alloggio gratuito o semi-gratuito nonché il voto e
la cittadinanza. Tutte cose
che ottiene senza difficoltà.
Un nemico che ci impone le
proprie regole e i propri
costumi.
Chebandisce
il
maiale
dalle mense
delle
scuole,delle
fabbriche,
delle prigioni.
Che aggredisce
la maestra
o la preside
perché una scolara
bene educata
ha gentilmente
offerto al compagno di classe musulmano
la frittella di riso al
marsala cioè «col liquore».
E-attenta-a-non-ripeter-l’oltraggio.
Un nemico che negli
asili vuole abolire anzi abolisce
il Presepe e Babbo Natale.
Che il crocifisso lo toglie
dalle aule scolastiche, lo getta giù dalle finestre degli ospedali,
lo definisce «un cadaverino ignudo e messo lì per spaventare
i bambini musulmani». Un nemico che in Inghilterra
s’imbottisce le scarpe di
esplosivo onde far saltare in
aria il jumbo del volo Parigi-
Miami. Un nemico che ad
Amsterdam uccide Theo van
Gogh colpevole di girare documentari sulla schiavitù delle
musulmane e che dopo
averlo ucciso gli apre il ventre,
ci ficca dentro una lettera
con la condanna a morte della sua migliore amica.
Il nemico,
infine, per il quale trovi
sempre un magistrato clemente
cioè pronto a scarcerarlo.
E che i governi eurobei
(ndr:nonsi tratta d’un errore
tipografico,voglio proprio dire
eurobei non europei) non
espellono neanche
se è clandestino.
DIALOGO
TRA CIVILTÀ
Apriti cielo se
chiedi qual è l’altra
civiltà, cosa
c’è di civile in
una civiltà che
non conosce
neanche il significatodella
parola libertà.
Che
per libertà,
hurryya, intende
«emancipazione dalla schiavitù». Che la parola hurryya
la coniò soltanto alla fine
dell’Ottocento per poter firmare
un trattato commerciale.
Che nella democrazia vede Satana e la combatte con gli esplosivi,
le teste tagliate. Che dei Diritti
dell’Uomo da noi tanto
strombazzati e verso i musulmani
scrupolosamente applicati
non vuole neanche sentirne parlare.
Infatti rifiuta di sottoscrivere la Carta dei Diritti Umani compilata dall’Onu e la sostituisce
con la Carta dei Diritti
Umani compilata dalla Conferenza Araba.
Apriti cielo anche
se chiedi che cosa c’è di civile in
una civiltà che tratta le donne
come le tratta. L’Islam è il Corano,
cari miei. Comunquee dovunque.
E il Corano è incompatibile con la Libertà,
è incompatibile
con la Democrazia, è incompatibile
con i Diritti Umani.
È incompatibile col concetto
di civiltà.
UNA STRAGE IN ITALIA?
La strage toccherà davvero
anche a noi, la prossima volta
toccherà davvero a noi? Oh, sì.
Non ne ho il minimo dubbio.
Non l’ho mai avuto. E aggiungo:
non ci hanno ancora attaccato
in quanto avevano bisogno della landing-zone, della testa di ponte,
del comodo avamposto
che si chiama Italia. Comodo geograficamente perché
è il più vicino al Medio Oriente
e all’Africa cioè ai paesi cheforniscono
il grosso della truppa.
Comodo strategicamente perché
a quella truppa offriamo
buonismo e collaborazionismo,
coglioneria e viltà. Ma presto
si scateneranno. [...] Molti
italiani nonci credono ancora.
Si comportano come i bambini
per cui la parola Morte non ha
alcun significato. O come gli
scriteriati cui la morte sembra
una disgrazia che riguarda gli altri
e basta. Nel caso peggiore,
una disgrazia che li colpirà per
ultimi. Peggio: credono che per
scansarla basti fare i furbi cioè
leccarle i piedi.
MULTICULTURALISMO,
CHE PANZANA
L’Eurabia hacostruito la panzana del
pacifismo multiculturalista,
ha sostituito il termine
«migliore» col termine «diverso-differente», s’è messa a blaterare
che non esistono civiltà
migliori. Non esistono principii e valori migliori,
esistono soltanto
diversità e differenze di
comportamento. Questo ha criminalizzato
anzi criminalizza
chi esprime giudizi, chi indica
meriti e demeriti, chi distingue
il Bene dal Male e chiama il Male col proprio nome.
Che l’Europa vive nella paurae che il terrorismo
islamico ha un obbiettivo
molto preciso: distruggere
l’Occidente ossia cancellare i
nostri principii, i nostri valori, le
nostre tradizioni, la nostra civiltà.
Ma il mio discorso è caduto
nel vuoto. Perché? Perché nessuno
o quasi nessuno l’ha raccolto.
Perché anche per lui i vassalli della Destra stupida e della
Sinistra bugiarda, gli intellettuali
e i giornali e le tv insomma i
tiranni del Politically Correct,
hanno messo in atto la Congiura
del Silenzio. Hanno fatto di
quel tema un tabù.
CONQUISTA
DEMOGRAFICA
Nell’Europa soggiogata il
tema della fertilità islamica è
un tabù che nessuno osa sfidare.
Se ci provi, finisci dritto
in tribunale per razzismo-xenofobia-
blasfemia. Ma nessun
processo liberticida potrà
mai negare ciò di cui essi
stessi si vantano. Ossia il fatto
che nell’ultimo mezzo secolo
i mussulmani siano cresciuti
del 235 per cento (i cristiani
solo del 47 per cento). Che
nel 1996 fossero un miliardo
e 483 milioni. Nel 2001, un miliardo e 624 milioni.
Nel 2002,
un miliardo e 657 milioni.
Nessun giudice liberticida
potrà mai ignorare i dati, forniti
dall’Onu, che ai mussulmani
attribuiscono un tasso
di crescita oscillante tra il
4,60 e il 6,40 per cento all’anno
(i cristiani, solo 1’1 e 40
per cento). [...] Nessuna legge liberticida potrà mai smentire che proprio grazie a quella
travolgente fertilità negli
Anni Settanta e Ottanta gli sciiti
abbiano potuto impossessarsi
di Beirut, spodestare la
maggioranza cristiano-maronita.
Tantomeno potrà negare
che nell’Unione Europea i
neonati mussulmani siano
ogni anno il dieci per cento,
che a Bruxelles raggiungano
il trenta per cento, a Marsiglia
il sessanta per cento, e
che in varie città italiane la
percentuale stia salendo
drammaticamente sicché
nel 2015 gli attuali cinquecentomila
nipotini di Allah da
noi saranno almeno un milione.
ADDIO EUROPA,
C’È L’EURABIA
L’Europa non c’è più. C’è
l’Eurabia. Che cosa intende per
Europa? Una cosiddetta Unione Europea che nella sua ridicola e truffaldina Costituzione accantona
quindi nega le nostre
radici cristiane, la nostra essenza?
L’Unione Europea è solo il
club finanziario che dico io.Un
club voluto dagli eterni padroni di questo continente cioè dalla
Francia e dalla Germania. È
una bugia per tenere in piedi il
fottutissimo euro e sostenere
l’antiamericanismo, l’odio per
l’Occidente. È una scusa per pagare stipendi sfacciati ed esenti
da tasse agli europarlamentari
che come i funzionari della
Commissione Europea se la
spassano a Bruxelles. È un trucco
per ficcare il naso nelle nostre
tasche e introdurre cibi geneticamente modificati nel nostro
organismo. Sicché oltre a
crescere ignorando il sapore
della Verità le nuovegenerazioni
crescono senza conoscere il
sapore del buon nutrimento. E
insieme al cancro dell’anima si
beccano il cancro del corpo.
INTEGRAZIONE
IMPOSSIBILE
La storia delle frittelle al
marsala offre uno squarcio significativo
sulla presunta integrazione
con cui si cerca di far
credere che esiste un Islam ben
distinto dall’Islam del terrorismo.
Un Islam mite, progredito,
moderato, quindi pronto a
capire la nostra cultura e a rispettare
la nostra libertà. Virgilio
infatti ha una sorellina che
va alle elementari e una nonna
che fa le frittelle di riso come si
usa in Toscana. Cioè con un
cucchiaio di marsala dentro
l’impasto. Tempo addietro la
sorellina se le portò a scuola, le
offrì ai compagni di classe, e tra
i compagni di classe c’è un bambino
mussulmano. Al bambino
mussulmano piacquero in
modo particolare, così quel
giorno tornò a casa strillando
tutto contento: «Mamma, me
le fai anche te le frittelle di riso al
marsala? Le ho mangiate stamania
scuola e...». Apriti cielo.
L’indomani il padre di detto
bambino si presentò alla preside col Corano in pugno.
Le disse che aver offerto
le frittelle col
liquore a suo figlio era stato un
oltraggio ad Allah, e dopo aver
preteso le scuse la diffidò dal lasciar portare quell’immondo cibo a
scuola.
FALLACI LA PROFETESSA/Leggi la seconda parte
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