Israele: 3 razzi da Gaza Ucciso un contadino Raid di Gerusalemme

Tre razzi Qassam sparati dalla Striscia di Gaza: uno è esploso nel kibbutz di Nativ Hasara. Nella deflagrazione è morto un lavoratore thailandese. In risposta raid israeliano contro le milizie palestinesi. Napolitano: "Preoccupato per insediamenti israeliani"

Israele: 3 razzi da Gaza 
Ucciso un contadino 
Raid di Gerusalemme
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Gerusalemme - Sale il livello dello scontro in Medioriente. Tre razzi Qassam lanciati dalla Striscia di Gaza sono caduti in poche ore sul territorio d’Israele uccidendo un immigrato thailandese. Altri due sono caduti vicino a Sderot, senza fare vittime; il primo ha centrato il territorio di un kibbutz vicino alla cittadina e ha provocato panico tra le popolazione. Il secondo è finito poco fuori Sderot. Il terzo razzo è caduto a Nativ Hasara dove ha provocato la morte dell’immigrato. I lanci sono stati rivendicati da una fazione ultraradicale. Secondo la tv araba al Jazeera  non sarebbe tardata la risposta da Israele che avrebbe condotto un raid aereo contro una postazione delle milizie palestinesi.

Una vittima Un Qassam il centro comunitario Nativ Hasara, causando la morte di un lavoratore immigrato thailandese che era all'opera nel kibbutz. L’uomo era stato ferito in modo grave dall’esplosione, ma secondo fonti mediche è morto durante il trasporto verso l’ospedale di Ashqelon per la gravità delle lesioni causate dalle schegge dell’ordigno. Il razzo, caduto nelle immediate vicinanze del confine, è il terzo lanciato da ieri sera sul Sud d’Israele, ma è il primo da tempo a provocare vittime. L’episodio segna un’improvvisa recrudescenza di attacchi. Dalla fine dell’operazione Piombo Fuso, con cui nel gennaio del 2009 Israele mise a ferro e fuoco la Striscia, da Gaza sono partiti un centinaio di razzi alla volta del territorio dello Stato ebraico.

La rivendicazione Una piccola fazione ultraradicale islamica, ispirata apparentemente agli slogan di al Qaida, ha rivendicato oggi dalla Striscia di Gaza il lancio del razzo Qassam la cui esplosione ha ferito mortalmente nel sud d’Israele un bracciante thailandese al lavoro nel kibbutz di Nativ Hasara. La rivendicazione, contenuta in un sms destinato ai media la cui attendibilità non è possibile verificare, reca la firma delle Brigate di Ansar al Sunna, una delle sigle della galassia salafita che negli ultimi mesi è entrata in conflitto con Hamas da posizioni ancor più integraliste, predicando l’adesione al jihadismo internazionale.

Raid israeliano Due forti esplosioni sono state avvertite poco fa nella Striscia di Gaza. Secondo la tv araba al-Jazeera sarebbero conseguenza di un raid aereo israeliano condotto da un elicottero da guerra contro una postazione delle milizie palestinesi.

La visita della Ashton L’alto rappresentante dell’ Ue per la politica estera Catherine Ashton è giunta nella Striscia di Gaza per visitare l’area e incontrare rappresentanti dell’Onu, impegnati in attività umanitarie a favore della popolazione palestinese. La visita non prevede incontri della Ashton con esponenti di Hamas, il movimento islamico al potere a Gaza che l’Ue e gli Usa considerano un’organizzazione terroristica.

Napolitano: "Preoccupato per insediamenti israeliani" "Sono persuaso che la sola soluzione possibile al conflitto arabo-israeliano sia basato sulla formula due popoli e due Stati", ha spiegato Napolitano, "e cioè il diritto dei palestinesi ad avere uno Stato indipendente e vitale e quello di Israele a vedere la propria esistenza riconosciuta e a vivere in sicurezza. Di questo quadro fa parte la restituzione del Golan", come anche affrontare "la gravissima situazione umanitaria a Gaza". Colloqui calorosi quelli con Assad, il quale si vede riconosciuto dalla parte italiana anche una politica volta alla stabilizzazione della regione libanese, "nel pieno reciproco rispetto dell’indipendenza di Siria e Libano". Ragione per cui il presidente siriano parla di "punti di vista convergenti" per quanto riguarda il processo di pace e ringrazia "l’Italia per la sua posizione sul Golan". "Vogliamo una pace giusta e globale - prosegue Assad - ma questo è difficile per la mancanza di iniziative e per un governo come quello israeliano che non può essere preso come partner per colpa della sua politica di insediamenti e di violazione dei luoghi sacri". Secondo Damasco occorre "porre fine all’assedio del popolo palestinese", tornare alla situazione precedente al 1967 e soprattutto "eliminare gli insediamenti che rappresentano un ostacolo al processo di pace". Con l’Italia c’è "amicizia e intenzione di approfondire il dialogo e la collaborazione", conclude Assad scegliendo bene le parole.

E Napolitano risponde sottolineando come la posizione italiana sugli insediamenti ricalchi quella europea e americana, così come l’Italia e l’Europa confidano in Damasco per giungere ad una «soluzione negoziale del problema del nucleare iraniano».

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