Un italoamericano il nuovo eroe dell'esercito Usa

Malgrado fosse sotto il fuoco nemico, il 25 ottobre 2007, in mezzo alla Korengan Valley, in Afghanistan, ha portato in salvo, uno dopo l'altro, tre suoi commilitoni feriti che giacevano immobili a terra. È il gesto eroico del sergente Salvatore Giunta, oggi venticinque anni, di chiare origini italiane, premiato dal presidente Usa Barack Obama con la Medaglia d'Onore, la massima onorificenza militare americana, per «lo straordinario coraggio mostrato in battaglia».
Si tratta della prima volta, dai tempi del Vietnam, ormai quasi quarant'anni fa, che questo onore viene conferito a un militare in vita. Le ultime nove Medaglie, infatti, sono andate a soldati caduti in Iraq e Afghanistan. Giunta mostrò tutto il suo valore quando i talebani tesero un'imboscata al suo plotone del 503esimo reggimento di fanteria durante un servizio di pattuglia, uccidendo due soldati e ferendo gravemente altri militari. Secondo la motivazione ufficiale, Sal, all'epoca 22enne, gettato a terra da un colpo al petto per fortuna attutito dal giubbotto antiproiettile, si espose coraggiosamente al fuoco nemico per trarre in salvo, in rapida successione, i suoi compagni, feriti dai talebani e che non potevano più muoversi.
Ma quando stava per mettersi al riparo, vide due talebani che stavano trascinando via il sergente Joshua Brenna, gravemente ferito, per prenderlo in ostaggio. Allora, senza esitare Giunta ha lanciato la sua ultima granata contro il nemico e ha sparato la sua ultima raffica di proiettili riuscendo a trarre in salvo anche quest'ultimo uomo. Purtroppo, però Brenna morirà dopo qualche giorno per le gravi ferite riportate. Barack Obama, rompendo per un istante il protocollo della cerimonia solenne, nella East Room della Casa Bianca, ha sottolineato come Sal e la sua famiglia testimonino cosa «vuol dire l'America» e cosa «fa sentire orgogliosi di essere americani». «Fatemi dire quanto mi piace questo ragazzo - ha detto Obama sorridendo - Salvatore è un tipo semplice, umile, che non cerca la luce dei riflettori. Un giovane che nel ricevere questo premio ha detto che ha fatto solo quello che avrebbero fatto tutti i suoi commilitoni. Fa parte di quella comunità di donne e di uomini che anche ora, mentre noi stiamo parlando, difendono la nostra democrazia e la nostra libertà combattendo in Afghanistan».
E in effetti Sal nelle tante interviste degli ultimi giorni ha ripetuto di non aver «fatto niente di eroico», ma solo «quello che qualsiasi altra persona avrebbe fatto» al posto suo. «Ho conosciuto molte persone più coraggiose di me. Io sono uno dei tanti». Non la pensava così il Pentagono che a settembre decise di assegnargli questo importantissimo riconoscimento. Salvatore Giunta è cresciuto in Iowa, a Hiawantha, una cittadina di 6.500 abitanti. Il padre Steve è un tecnico sanitario, la madre Rosemary un'insegnante d'asilo. «La medaglia dovrebbe andare anche a chi stava alla mia destra e alla mia sinistra - ha detto ai genitori - perché tutti abbiamo combattuto per difendere la nostra vita e quella dei nostri compagni».

«Ha salvato la vita a metà del suo plotone», commenta uno dei genitori di un soldato che deve la vita all'eroico Giunta, anche lui presente oggi alla Casa Bianca. Intanto il governatore dell'Iowa, Chet Culver ha deciso che il prossimo 23 novembre, quando Sal tornerà a casa, si festeggerà il «Sergente Salvatore Giunta Day».

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