Jannik, Carlos e il tennis ai tempi dei social. Che hanno tolto poesia alla terra rossa

Il tennis ai tempi dei social è questo: in pochi si sono fermati a guardare la meraviglia di una sfida epica

Jannik, Carlos e il tennis ai tempi dei social. Che hanno tolto poesia alla terra rossa
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Federer era già Re, Nadal un moccioso del tennis coi capelli lunghi, la canotta e bragoni. La semifinale di Parigi 2005 doveva essere quasi una formalità, ma invece quel giorno nacque una storia che nessun social network avrebbe potuto sporcare.

Nacque pure un'amicizia, ma né Roger, né Rafa potevano saperlo. Nessuno avrebbe potuto immaginare. Il tennis degli Anni Duemila esplose ufficialmente così, prima era tutto naif. Quasi troppo bello, e non fu forse per caso poi che i campioni della Swinging Era Borg contro McEnroe, Becker contro Edberg fino a Sampras contro Agassi, passando per Wilander, Lendl da altri miti - furono sostituiti da sgarbati pallettari senza troppa gloria. Serviva tempo. Quando arrivò Federer, per dire, il numero uno del mondo era Lleyton Hewitt. E come diceva il mitico allenatore di football americano Vince Lombardi a proposito del pareggio, vedere un suo match era come baciare una sorella. Il Re invece era elegante, sofisticato, l'uomo di cui ogni fan si sarebbe innamorato. Nadal battendolo in 4 set al Roland Garros gli tolse pure la certezza di fare il Grande Slam (Federer vinse poi Wimbledon e Us Open e aveva trionfato in Australia), ed era visto come un barbaro all'attacco dell'impero. Ma poi non è stato così, lo sappiamo. Si potrebbe provare a catapultare quel giorno 20 anni in avanti per capire l'effetto che fa.

Sempre Parigi, sempre una grande rivalità appena nata, sempre un match talmente epico da non essere ancora finito, e sono passate più di settimane. Alcaraz bestia nera di Sinner così come Nadal lo è stato di Federer, visto che alla fine dei 40 incroci ne ha vinti 24. Ma è il contorno ad essere cambiato: la rivalità è la stessa, eppure ogni partita, ogni successo, ogni sconfitta, vengono oggi incattiviti da un Bar Sport che non offre più un bicchiere di vino ma sempre una dose di veleno.

Il tennis ai tempi dei social è questo: in pochi si sono fermati a guardare la meraviglia di una sfida epica, di nuovo, 20 anni dopo. C'è speranza? Forse, anche se Carlos dice che Jannik non sarà mai suo amico. Ma se si volta indietro, vedrà che quel giorno di Parigi racconta un'altra Storia.

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