Letteratura

Khaled Khalifa, lo scrittore siriano anti-Assad

Lo scrittore, poeta e sceneggiatore siriano Khaled Khalifa è morto nella serata di sabato 30 settembre

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Lo scrittore, poeta e sceneggiatore siriano Khaled Khalifa, che nei suoi romanzi ha raccontato il presente della Siria senza sconti sulla quotidianità di chi vive tra le macerie morali e fisiche della guerra e della povertà, è morto nella serata di sabato 30 settembre nella sua casa di Damasco, all'età di 59 anni, in seguito a un improvviso attacco cardiaco. La notizia della scomparsa è stata diffusa dagli amici sui social.

In italiano i libri di Khalifa, considerato tra i maggiori romanzieri della narrativa contemporanea in lingua araba, sono tutti pubblicati da Bompiani: Elogio dell'odio (2011); Non ci sono coltelli nelle cucine di questa città (2018), vincitore della «Naguib Mahfouz Medal» per la Letteratura nel 2013 e finalista all'International Prize for Arabic Fiction nel 2014; Morire è un mestiere difficile (2019), finalista al National Book Award 2019 e al Premio Gregor von Rezzori 2020; e Nessuno ha pregato per loro (2021).

Nato il 1° gennaio 1964 a Maryamin, un villaggio vicino ad Aleppo, quinto di tredici figli, dopo gli studi in legge Khaled Khalifa ha fondato la rivista di letteratura Aleph, proibita dopo pochi mesi dalla censura siriana. Il suo primo romanzo, The Guardian of Deception (1993), ha ricevuto gli elogi della critica internazionale. Il suo terzo romanzo Elogio dell'odio ha conquistato nel 2006 l'attenzione della stampa mondiale ed è stato tradotto in otto lingue. Il New York Times ha paragonato il libro a un'opera celebre dello scrittore colombiano Gabriel Garcia Marquez, parlando di Cento anni di solitudine del mondo arabo «che ha sfidato le leggi della censura e scosso in profondità la coscienza di un intero popolo». Ambientato nella Siria del 1980, durante il regime di Hafez al-Assad, Elogio dell'odio racconta la vicenda di una giovane universitaria, cresciuta in un'antica casa tradizionale nel cuore di Aleppo sotto l'influenza conservatrice dello zio Bakr, che aderisce alla causa per la caduta del regime e diviene un'attivista convinta.

Khalifa ha scritto inoltre diversi sceneggiati televisivi, compresi Memoirs of Al-Jalali e il premiato Relative Calm.

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