La musica è come una ruota che gira, prima o poi torna sui suoi passi, in un passato glorioso che ormai non c'è più. Succede con i grandi artisti, i Police la scorsa settimana a Torino, succede con artisti la cui fama è minore ma che sono in grado di scaldare il cuore degli appassionati di musica di un decennio fa. L'evento in questione è il ritorno dei Kula Shaker dopo un'attesa durata quasi dieci anni. L'ultima esibizione del combo londinese risale, infatti, al 98 quando furono headliner dell'Heineken Jammin Festival. Dopo quell'esibizione i Kula Shaker sono scomparsi, si sono sciolti ed il loro leader, Crispian Mills, si è dedicato ad una nuova creatura, i Jeevas, gruppo che però non ha raggiunto il successo sperato.
Oggi i Kula Shaker si sono rimessi a fare musica insieme, ritornando alle origini di K, il primo incredibile disco della band, vero caposaldo del british-pop anni '90 al pari di album ben più celebrati come What's The Story degli Oasis o Parklife dei Blur.
Quello che ha fatto emergere i Kula Shaker dal calderone della musica inglese è quella particolare attitudine a sperimentare con le influenze indiane, infatti le loro canzoni sono zeppe di sitar (la chitarra indiana), tablas (percussioni) e richiami nei testi alla tradizione indiana, non è un caso che le due canzoni più famose della band siano Tattva e Govinda (brano completamente in Sanscrito al settimo della classifica inglese).
Nella musica dei Kula Shaker c'è voglia di vintage anni'70, suoni caldi, solari e ricercati che caratterizzano una psichedelia-pop davvero magica e che non ha nulla da invidiare agli originali a cui si ispirano Crispian Mills e compagni. Dopo i fasti di K, (oltre un milione di copie vendute), hanno pubblicato Peasant, Pigs and Astronaut (un flop) ed ora sono tornati con Strangefolk a distanza di 7 anni dall'ultimo lavoro in studio.
Rainbow, via Besenzanica 3
(info 024503838), h 21,
biglietti 15 euro
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.