L’afa non dà tregua: 38 gradi Duemila richieste di soccorso

Il 118 e i pronto soccorso lavorano a pieno ritmo. Aumenta l’assistenza domiciliare. La Moioli: «Monitorati 518 anziani a rischio»

Giacomo Susca

Un caldo così non attanagliava Milano dal luglio del 2000. Trentotto gradi percepiti ieri, il 5 per cento sopra la media del periodo: è il terzo dato più alto dal 1975 a oggi. Solo nelle estati del 1982 e del 1983 il termometro si era spinto oltre. Nessuno, però, ne sentiva la mancanza. Ed è scattato il livello 3 di allarme della Protezione civile - il massimo della scala - con «elevato rischio per la salute della popolazione», con particolare riferimento alle categorie più deboli.
Una situazione resa ancora più critica dall’incremento delle sostanze inquinanti nell’aria. Ozono ben oltre la soglia di allarme di 20 microgrammi al metro cubo, con la concentrazione maggiore nella zona del parco Lambro e in centro. Stesso discorso per il biossido di azoto, che ha superato nettamente i massimi tollerati. Per il terzo giorno consecutivo si sono sfiorate le duemila chiamate al centralino del 118 a causa di malori, svenimenti, congestioni dovute alla canicola. Le accettazioni degli ospedali cittadini faticano a gestire la massiccia affluenza di pazienti.
Un’emergenza a cui il Comune sta rispondendo a pieno regime. L’assessore alle Politiche sociali Mariolina Moioli fa sapere: «Abbiamo deciso di attivare, in questi giorni di caldo eccezionale, un monitoraggio quotidiano sui 518 anziani considerati fragili. Siamo pronti a intervenire tempestivamente, come è successo nel caso di un’anziana donna ora ricoverata al Fatebenefratelli». Si aggiornano anche le statistiche del «Pronto intervento estivo» (numero verde 800.777.888), con 121 chiamate ricevute, 40 richieste di intervento, più altre per controlli della pressione e consegna a domicilio di pasti e buste della spesa. Il «Piano anticaldo» prevede inoltre una rete di assistenza con 10 centri socio-ricreativi per anziani aperti per tutta l’estate e dislocati nell’intero territorio cittadino. Un’ancora di salvezza a cui si aggiunge il lavoro coordinato di Asl e Comune sugli oltre 300mila over 65, di cui circa 1500 considerati «a rischio». «Di questi ultimi ne abbiamo già contattati 800 per conoscere meglio la loro condizione individuale - riferisce Giovanni Ruggeri, portavoce Asl - mentre prosegue l’attività di assistenza ordinaria tramite la Guardia medica». Il call center dell’azienda sanitaria locale risponde anche al numero verde 800.293.464.
Scongiurato, intanto, il pericolo black-out, nonostante le punte massime giornaliere dei consumi energetici superino per il terzo giorno di fila i 1400 Mw. «Oltre il 10 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2005», rende noto l’Aem. Le temperature, a sentire gli esperti del centro Epson meteo, dovrebbero calare leggermente lunedì, ma la percezione dell’afa si manterrà comunque sopra i 35 gradi. Ci aspettano, insomma, altre giornate africane.
Per i milanesi rimane poco da fare. In tanti cercano rifugio sotto gli alberi del parco Sempione e nelle altre aree verdi della città. Alcuni turisti stranieri girano per Milano con termometri digitali portatili per rintracciare i luoghi più freschi.

Presi d’assalto anche supermercati, centri commerciali e negozi muniti di aria condizionata. «A casa non abbiamo il climatizzatore - dice Bruno all’interno della Sma di corso Venezia - Non sono mai stato così contento di fare la spesa con mia moglie: siamo stati nel reparto surgelati tutto il pomeriggio».

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