L’afa non molla: domani il picco Al 118 una richiesta al minuto

Ieri per effetto dell’umidità «percepiti» 37 gradi, 40 nelle vie più centrali. Numerosi gli anziani in difficoltà. E l’ozono supera di nuovo i livelli di guardia

Il caldo africano, già patito con temperature record nel fine settimana, non ne vuole sapere di smettere. Ieri a Linate la stazione di rilevamento del centro Epson meteo ha registrato 34 gradi reali, con un tasso di umidità pari al 40%. E così la calura percepita è salita a 37 gradi in periferia e, nelle ore centrali della giornata, ha superato i 40 l’asfalto e il cemento del centro cittadino. «La situazione non cambierà di molto nei prossimi giorni - riferisce il meteorologo Paolo Corazzon - le temperature rimarrano stabili sui 33-34 gradi almeno fino a giovedì. E domani attenzione - aggiunge - si dovrebbero toccare ancora i 40 percepiti, specie in città». Ma finalmente si intravede una tregua. «Venerdì le cose cambieranno - conferma Corazzon - arriveranno aria fredda e temporali sin dal mattino, con il conseguente abbassamento della temperatura forse al di sotto dei 30 gradi». La notizia che tutti i milanesi aspettavano.
Ieri, intanto, l’ennesima giornata di passione: permane il livello massimo di allarme per la Protezione civile. Notevole la mole di lavoro gestita dal 118 (la media è stata di circa 60 chiamate all’ora) e dagli ospedali cittadini. Come spesso accade in queste circostanze, gli anziani sono state le «vittime» preferite dall’afa. Frequenti i malori dovuti a disidratazioni e all’acutizzarsi dell’ipotensione. Ma a volte gli operatori si sono limitati a rassicurare i pazienti dettando consigli utili per evitare disagi, come quelli di tenere sempre aerati gli ambienti in cui si staziona e di bere almeno due litri di acqua al giorno. Da segnalare l’iniziativa dei Vigili del fuoco di via Messina, che hanno aperto la caserma alle «visite» degli anziani in modo da alleviare loro la sofferenza per la calura e per la solitudine.
Dall’Arpa Lombardia arriva inoltre l’allerta per l’ennesimo superamento dei livelli di ozono in città, con una media di 206 microgrammi per metro cubo, ben oltre dunque i 180 microgrammi massimi consentiti. Un’altra conseguenza del grande caldo. L’ozono, infatti, si forma con reazione fotochimica innescata dall’inquinamento e combinata con la scarsa ventilazione, a cui si somma l’effetto dei raggi solari. Ad esso sono dovuti fastidi per la salute, in particolare irritazioni ad occhi, naso e gola, oltre alla diminuzione delle prestazioni fisiche.
La pioggia annunciata per venerdì sarà di sicuro un toccasana per le risorse idriche della regione. Il Po è ormai ai minimi storici, così come preoccupano i bassi livelli dei laghi Maggiore e di Como.

La siccità continua a creare problemi nelle campagne della province di Milano e Pavia: in pericolo le coltivazioni di riso, mais e i prati destinati al pascolo degli animali. Da qualche giorno i campi sono sottoposti ad una rigida turnazione nell’apporto di acqua, con l’irrigazione che si è ridotta del 50 per cento.

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