Ha tentato di abusare di una tossicodipendente, ma è stato bloccato da un gruppo di connazionali e, poco dopo, arrestato dai carabinieri con laccusa di violenza sessuale.
A finire in manette, mercoledì sera, sarebbe un tunisino di 44 anni, Imed Rekik. Il condizionale è dobbligo perché il nordafricano è clandestino, sedicente, conosciuto con molti alias di cui quello riferito ai militari che lo hanno catturato è solo il più recente e a un controllo, in passato, si è pure dichiarato di origine algerina. Non cè dubbio, comunque che sia proprio lui ad aver tentato di stuprare una 42enne milanese che era uscita dalla sua abitazione in zona Sempione e aveva raggiunto la stazione Centrale in cerca di un po di hashish.
La donna, che era stata indirizzata allaggressore da una terza persona di sua conoscenza - raggiunta ai giardinetti a lato della Centrale - aveva cercato di acquistare dellhashish e, per questo, era stata invitata da Rekik a seguirlo in un fabbricato abbandonato in via Vespucci dove limmigrato, ha stabilito la propria dimora. A partire dalle 21 i due hanno fatto diverse volte la spola tra la Centrale e lo stabile fino a che luomo, prima ha cercato di convincere a parole la donna a entrare nel fabbricato per acquistare lhashish e poi, con la forza, lha trascinata fino al suo giaciglio. Qui lha minacciata con un coltello e, dopo averle strappato la borsetta, le ha intimato di spogliarsi e lha buttata sul materasso per tentare di abusare di lei.
Distratto dallarrivo di un gruppo di connazionali, tra cui una donna (allinterno della palazzina sono diversi i giacigli improvvisati) che hanno cercato di convincerlo a desistere dai suoi propositi, luomo ha perso di vista la 42enne che è riuscita a scappare e trovare riparo in un vicino ristorante dove è stata raggiunta dal soccorso medico e dai carabinieri.
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