L’appello della Provincia

Basta parlare di giovani solo quando c’è qualche emergenza in ballo. Basta snocciolare dati e statistiche solo per fare il quadro su abusi di droga e alcol. La Provincia di Milano lancia un appello e sprona tutte le amministrazioni locali a investire di più nelle politiche giovanili. Non solo quelle di prevenzione o di un intrattenimento fine a se stesso. Oggi pomeriggio sarà presentato, allo spazio Oberdan, il terzo rapporto dell’Osservatorio giovani e i dati che emergono disegnano una situazione a macchia di leopardo. In provincia, sono 67 su 139 (il 48 per cento) i Comuni che hanno creato un assessorato ai giovani, 21 quelli in cui è presente una delega ai giovani. E solitamente la quota di bilancio dedicata a iniziative per gli adolescenti non supera lo 0,3 per cento del bilancio.
«Non solo si investono poche risorse - spiega l’assessore alle Politiche giovanili della Provincia di Milano, Cristina Stancari - ma anche la qualità delle proposte spesso lascia a desiderare perché ci si limita a semplice intrattenimento o ad attività sporadiche. Mentre in Italia paghiamo 34 anni di vuoto, in Europa, già dagli anni Settanta, i giovani erano destinatari di specifici interventi e iniziative volte a valorizzare il loro ruolo nelle società».
È lo stesso presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, a credere nei giovani e a voler investire in attività a loro dedicate: «Sulla scorta della mia esperienza di padre - spiega -, maturata nel crescere da vicino quattro figli, ritengo che solo di recente sia stata riscoperta come prioritaria l’esigenza di varare provvedimenti mirati a far meglio progredire i nostri giovani nella società di oggi. Noi vogliamo contribuire a ridare ai giovani la speranza di confidare nella meritocrazia per costruirsi una vita migliore e di percepire l’avvenire non alla stregua di una minaccia ma di un’opportunità». Investimenti costanti da parte delle amministrazioni nelle politiche giovanili possono fare molto. L’Osservatorio ha individuato alcuni casi virtuosi in provincia, dove i Comuni hanno deciso di dedicare denaro e spazio agli adolescenti. E così a Settimo Milanese palazzo Granaio è stato trasformato ed ora ospita un’osteria dove si organizzano cene multietniche e un live pub. A Peschiera Borromeo è nato un centro di aggregazione giovanile dove si organizzano corsi di canto, danza, spray art, e teatro. Ad Agrate Brianza i giovani vengono intrattenuti con concerti, laboratori per imparare a montare i cortometraggi, cineforum. E ancora, a Bareggio si organizzano forum per le famiglie e si realizzano murales collettivi. In altri comuni gli spazi e le strutture sportive sono quasi inesistenti.

Solo 9 gli skate park in provincia, 21 le sale prove, 15 i campi sportivi a libero accesso.
«In Provincia - aggiunge Cristina Stancari - stiamo creando nuove opportunità per i giovani e una rete che comprende la Consulta e i Comuni. Senza dimenticare il ruolo, essenziale, della scuola e della famiglia».

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