L’arte del fashion, nuova avventura in casa Curiel

Raffaella Curiel non ha stereoptipi, ma rivendica all'infinito nuovi modi di esprimersi e di fare moda, tendenza e cultura, non a parole, ma con i fatti e stupendo nel tempo persino le sue clienti che già amavano i capi semplici e lineari, i famosi «curiellini» che creava sua madre Gigliola nel suo atelier e che ora adorano la forza, il rigore, la fantasia e la passionalità con cui la «Lella» per gli amici, insieme a sua figlia Gigliola (che porta il nome della mitica nonna e sviluppa una linea più per giovani senza tralasciare la tradizione di famiglia), sfida la concorrenza di oggi. Questioni di cuore, questioni di testa. Fatto sta che la Curiel ha avuto il coraggio di aprire in Corso Matteotti al 14 al secondo piano, un vero atelier, propro come un tempo, ma con le sigenze moderne di una clientela e di amici giornalisti, artisti, letterati che da anni la seguono stupiti per come ha sempre saputo unire la parola stile ad arte, fashion a svago ed eleganza, signorilità. La riprova è stata l'altra sera quando Raffella e Gigliola Curiel si sono trasferite al piano di sopra del palazzo dove avevano la boutique e dove già esisteva la sartoria, per farne un tuttuno: un salotto, aprendo così un nuovo capitolo nelal storia della storica Maison. «Creare è dare forma al proprio destino», scriveva Camus. E proprio di creazioni eccellenti della Lella si è parlato e visto nel nuovo Spazio Curiel in occasione dell'inaugurazione dell'atelier, show-room, boutique, dove l'attività sartoriale è pienamente rappresentata nei locali dotati di uno splendido terrazzo che da su via Manzoni ricco di piante e fiori, arredato splendidamente con Mobili «Vivai del Sud», dallo stile speciale che fa dell'interno dell'atelier un continuum con l'esterno. Questa terrazza lungo la cui balaustra dalla strada si legge il nome di «Raffella Curiel», si sono dati appuntamento amici, clienti e conoscenti della Lella per brindare con un ottimo spumante millesimato Berlucchi Rosè 2007. Bollicine dunque che a partire da Pia Berlucchi fino a Giovanni Morandi, per non parlare dei nomi della Milano che conta, come Cicci Locatelli, Fanny Rattazzi, Silvia Sodi, Marta Brivio Sforza, Adriana Dompè, Laura e Andriano Teso, Susi Veronesi, hanno voluto portare il proprio contributo di solidarietà alla Lella. Non è mancato il mondo della moda da Mario Boselli a Gaetano Marzotto fino a Renato Mannehimer tanto per fare qualche «studio di proiezioni...». «Arte, cultura, design, alta gastronomia, musica e naturalmente moda, tutto può essere punto di ispirazione, di approfondimento e di condivisione, oltre che di divertimento. Per questo lo spazio organizzerà periodicamente eventi, presentazioni di libri e così via...». Parole della Lella che mai si è dovuta rimangiare le sue promesse.

Tenace, bella, dal comportamento regale, occhi verdi-azzurro da incantare ancora il suo pubblico, ha voluto condividere tutto questo con sua figlia Gigliola che da anni lavora con lei creando originali collezioni per chi ama la varietà espressiva, una moda più disimpegnata ma ugualmente elegante. Le due signore hanno voluto proiettare agli ospiti un filmato con l'ultima sfilata di Roma dal titolo «Omaggio ai colori della Sala Sistino del Vaticano».

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