L’arte in viaggio dai maraja all’opera web

C’è anche l’omaggio a madre Teresa di Calcutta

Il sessantesimo anniversario dell'indipendenza dell'India è celebrato a Milano con un'altra interessante mostra curata da Daniela Palazzoli, già direttrice dell'Accademia di Brera. Provincia di Milano, Regione Lombardia e Fondazione Mazzotta promuovono allo Spazio Oberdan «India arte oggi: l'arte contemporanea indiana tra continuità e trasformazione», un viaggio attraverso l'opera di una trentina di artisti (il più vecchio ha 90 anni, il più giovane 28) alla scoperta del subcontinente indiano dall'epoca dei maraja agli sviluppi contemporanei. Dalla National Gallery of Modern Art di New Delhi provengono i prestiti più importanti, organizzati in sezioni tematiche tra cui spiccano i lavori dedicati al ruolo delle donne nella società indiana, con un toccante omaggio di M.F. Husain a Madre Teresa di Calcutta. Daniela Palazzoli, esperta di arte multimediale, ha messo in mostra installazioni e video spettacolari come quello di Bose Krishnamachari che tratteggia una Bombay dove i locali di tendenza e la gioventù metropolitana alla moda stridono con l'entroterra di un Paese la cui economia dipende per la maggior parte ancora dall'agricoltura.


In questa mostra non c'è traccia dei polpettoni in stile Bollywood, la più grande industria cinematografica d'Oriente che sforna ogni giorno pellicole a metà tra il feuilleton di costume e le soap opera; troviamo piuttosto un'India moderna, capace di riflettere su se stessa grazie a sarcastici fumetti (quelli di Chitra Ganesh), alla raffinata body art di Sonia Khurana e all'interattività, come dimostra l'opera di Shilpa Gupta, che sfrutta il web per creare installazioni che coinvolgono in prima persona lo spettatore.

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