L’aumento degli stipendi ingiusto privilegio per i magistrati

Con le difficoltà di molte imprese private e i sacrifici di numerose famiglie stride e fa a pugni la delibera del Consiglio superiore della magistratura del dicembre 2005 approvata con 20 voti favorevoli, 4 astenuti, nessuno contrario, che prevede di aumentare i compensi dei consilieri, mentre la Legge finanziaria annunciava un taglio dei compensi stessi del 10% per cento. Il popolo silente e moralmente sano – che lavora, risparmia, crea e capitalizza conoscenze ed economie – allibisce di fronte ai privilegi economici, alle vacanze lunghe e alle carriere automatiche dei magistrati, cui s’accompagna la lentezza della giustizia. Giusto per fare un esempio nella causa civile per diffamazione – intentata nel 2002 da Oriana Fallaci contro Massimo Fini – ci sono state 4 udienze in primo grado, mentre la quinta non definitiva è stata fissata al 15 novembre 2007. Considerando l’Appello e la Cassazione, la durata di tale processo è prevista in ben oltre 10 anni.

Per boutade – ma sotto il faceto può esserci il serio – Fini prevede la sentenza definitiva al 2025, che vedrebbe i suoi protagonisti ormai in età matura, Oriana settantottenne, Massimo sessantenne (Gazzettino del 6 gennaio 2006). Per la lentezza, la giustizia appare ingiusta e il diritto inutile.

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