«Un commosso, irrefrenabile e gigantesco grazie». Così Gabriele Albertini si è congedato dai dipendenti di Palazzo Marino ai quali, ieri mattina in Sala Alessi, ha rivolto un breve discorso di saluto. «È cosa risaputa che il mio carattere non è tra i più espansivi - ha raccontato Albertini -. E poi tutti sanno che quando c'è da lavorare preferisco non dare molto spazio alle parole». Il sindaco uscente ha parlato del suo vice, Riccardo De Corato: «Non mi permetto di dare consigli a Letizia Moratti. Ma se la prossima amministrazione vorrà valorizzare Riccardo non farà altro che confermare il consenso di cui lui gode in città, testimoniato dagli 8.600 voti di preferenza raccolti. Lui è stato, su mia sollecitazione, il sindaco non solo quando io non c'ero, ma per certi aspetti anche quando io ero presente a Palazzo Marino. Questo dà il senso del rapporto di assoluta lealtà e di assoluta fiducia che ci legava». E De Corato ha risposto: «Albertini ha detto cose che non si dimenticano, non posso che ringraziarlo, credo che non dimenticherò mai quello che ha detto dopo nove anni di collaborazione.
Ho cercato di essere esecutore al meglio dello spirito albertiniano di profondo rinnovamento che ha preso il via quando ci siamo insediati nel '97 - ha aggiunto De Corato -. Se ci sono riuscito forse lo dicono le parole di Albertini». «Ci sentiremo ancora - ha concluso - avrò bisogno dei tuoi consigli».Lelogio di Albertini a De Corato
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