L’Eni guiderà un consorzio per il gas russo

Eni in prima linea nella mediazione per risolvere la crisi del gas che ormai da settimane vede Mosca contro Kiev. Mentre i Balcani - con lo stop alle forniture all’Europa - sono stretti nella morsa del gelo. L’idea di un consorzio per il cosiddetto «metano tecnico» è stata annunciata ieri a Mosca dall’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni. Ed è partita dal premier russo Vladimir Putin che ha sentito nella mattina al telefono il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. A Eni andrà il ruolo di «catalizzatore» sulla via di una soluzione della guerra del metano in atto tra Russia e Ucraina. E ora la compagnia italiana dovrà coinvolgere «altri operatori come E.On, Gaz de France e gli austriaci» ha detto il numero uno di Eni. «Il costo dovrebbe essere zero. E tutti i prezzi sono quelli attuali con cui noi compriamo il gas».
Secondo le parole del top manager, impegnato in colloqui prima con il numero uno di Gazprom, Aleksei Miller, e poi direttamente con Putin - nella dacia di Novo Ogarevo - «il consorzio che Eni cercherà di formare coinvolgendo le altre società europee si farà carico del gas che è nel tubo e lo comprerebbe in modo che gli ucraini non abbiano questo esborso».
Inoltre bisognerà occuparsi delle forniture alle centrali di compressione. «Per pompare il gas - ha spiegato infatti Scaroni - bisogna far funzionare delle centrali di compressione che consumano il gas». E questo è un altro nodo che il consorzio dovrà sciogliere. L’adesione delle altre compagnie al consorzio è attesa già da oggi.
Il tutto a fronte di una situazione sempre più preoccupante. «Il primo ministro Putin e il presidente Berlusconi si sono sentiti oggi» ha detto Scaroni. «La preoccupazione per quello sta avvenendo in Europa è grande» ha poi aggiunto. «Noi come Eni siamo allarmati della situazione. Ma non per l’Italia che è al riparo per tutto l’inverno, ma per quei Paesi in Europa» a rischio. Come i Balcani.

Il problema inizia a essere drammatico nei Paesi dell’Europa del Sud-Est».
Intanto domani dovrebbe tenersi a Mosca il vertice tra i premier russo e ucraino. L’Ue ha detto che vi aderirà, anche se non sembra molto convinta che possa risolvere l’impasse della situazione.

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