da Milano
Una più pronunciata dinamica della domanda interna, riflesso del miglioramento generale delleconomia, e gli incrementi ottenuti sui mercati internazionali hanno permesso allindustria italiana, nello scorso agosto, di aumentare in modo consistente ordinativi e fatturati. Due fenomeni visibili nel settore automobilistico, a conferma del ritrovato slancio da parte del gruppo Fiat.
Anche se va tenuto conto della tradizionale volatilità del mese in oggetto, caratterizzato dalla chiusura di molte fabbriche (e dunque qualche commessa in più finisce per pesare sul risultato finale), il bilancio resta comunque positivo e potrebbe segnalare in anticipo un ulteriore rafforzamento della ripresa nel terzo trimestre. Gli ordini, secondo i dati resi noti ieri dallIstat, sono cresciuti infatti del 21,7% su base annua (più 8,2% rispetto a luglio). Questo tasso di crescita non si verificava dal luglio del 1995, ed è stato reso possibile da un aumento del 22,6% sul mercato interno e del 20,2% su quello estero. Decisivo il contributo del comparto automobilistico, dove lincremento è stato del 31,2% grazie soprattutto agli ordini ottenuti dalla Fiat per i nuovi modelli (su tutti la Grande Punto); ancor più robusta lespansione del fatturato (più 42,4%).
Il giro daffari dellindustria, nel suo complesso, è invece salito del 12% (più 22,6% in Italia, più 20,2% oltre confine), con un più 9,2% rispetto a luglio, su cui ha però pesato il rincaro del 6,6% dei prezzi alla produzione. Lottimo andamento di agosto ha così ulteriormente migliorato il bilancio dei primi otto mesi, periodo in cui gli ordinativi sono cresciti dell11,5% con una variazione positiva del 10,1% per gli ordinativi provenienti dal mercato interno e del 14,3% per quelli provenienti dallestero. Anche il fatturato è aumentato tra gennaio e agosto del 9% come risultato di una crescita dell8% sul mercato interno e dell11,8% su quello estero.
Gli analisti valutano positivamente queste cifre e stimano una prosecuzione del trend positivo nei prossimi mesi, ma cè anche chi esprime cautela. «Sono numeri che inducono alla prudenza - sottolinea Attilio Pasetto, economista di Capitalia - visto che agosto, mese in cui la maggior parte delle imprese sono chiuse, può essere soggetto a forti oscillazioni».
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