Caro Riccardo, anche se non ci conosciamo personalmente, permettimi di darti del tu da valpolceverasca che è nata e ha scelto di vivere a Rivarolo, proprio perché abituata a rapportarsi con persone con la tua storia e la tua umanità. Ho letto con attenzione la tua testimonianza su il Giornale e devo dire che mi ha molto colpita, tanto da spingermi a scriverti per rassicurarti. Sono infatti quasi sicura che la tua casa non sarà toccata dal passaggio della Gronda, avendo verificato l'ipotesi di tracciato. Ma, oltre che tranquillizzarti, consentimi di spiegarti il progetto che ho in mente.
La Gronda era stata decisa formalmente nel 2006 e, anche se non interessava la tua casa, il tracciato che aveva avuto il placet di tutte le amministrazioni locali impattava violentemente su un'altra parte della Valpolcevera, non solo per l'attraversamento di un ponte ma anche per alcuni enormi viadotti di collegamento con l'A7. Ho chiesto pertanto sia alla Regione, sia alla Provincia, sia a Società Autostrade e ad Anas di poter svolgere un confronto su più tracciati, già abbozzati durante gli anni di indecisione sulle infrastrutture, proprio per evitare che si prendessero decisioni sulla testa dei cittadini in spregio ai valori ambientali, paesaggistici e sociali del nostro territorio.
Il mio auspicio è che il tracciato definitivo tenga conto delle perplessità e dei problemi da te espressi.
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