L’OMICIDIO DI DESIO

Gli affari, la vita famigliare, la Sicilia. Non tralasciano nulla i carabinieri del gruppo di Monza che indagano sull’omicidio di Paolo Vivacqua, l’imprenditore agrigentino trapiantato in Brianza e ucciso con una scarica di colpi calibro 7.65 lunedì nel suo ufficio di Desio. Secondo gli esiti dell’esame balistico a sparare è stata una sola persona. «Un killer, un professionista» si sbilanciano i conoscenti che vedono l’omicidio come un regolamento di conti. Una «lettura» di quel che è avvenuto condivisa da molti.

Gli investigatori, intanto, stanno passando al setaccio gli affari svizzeri dell’imprenditore che in Ticino aveva trasferito la sua residenza dal 2009 e a Lugano (dove possedeva tre appartamenti) aveva fondato la Blackstone Merchant Investment, una società per il commercio di metalli, della quale è rimasto amministratore unico sino alla fine del 2010. Mercoledì in Svizzera i militari avrebbero sequestrato 37mila euro e dei documenti. Inoltre conti bancari intestati a Vivacqua sono stati congelati.

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