da Milano
La Consob ha prorogato ieri dautorità lOpa di Eurizon su Fideuram: il termine di scadenza è stato spostato dal prossimo mercoledì 20 settembre al 25 ottobre, per un totale di 25 giorni di Borsa aperta. La decisione è arrivata ieri, dopo che venerdì sera il SanPaolo aveva inviato una comunicazione alla Commissione in cui affermava che entro metà ottobre sarebbe stato in grado di dare «elementi informativi» sulla fusione con Banca Intesa.
Ma facciamo un passo indietro: martedì il SanPaolo aveva cancellato un po a sorpresa la presentazione a porte chiuse dellIpo di Eurizon agli analisti delle banche del consorzio di collocamento. La cosa aveva suscitato un vespaio perché aveva fatto pensare (a torto o a ragione) a una cancellazione dellofferta, soprattutto perché non era stata data alcuna spiegazione. Leffettuazione dellIpo non è indifferente per gli azionisti di Fideuram (già controllata al 73,4% da Eurizon), perché hanno due scelte: accettare lofferta di cedere le proprie azioni a 5 euro luna, oppure concambiarle con quelle Eurizon, il cui valore sarà determinato dalla quotazione. Un rinvio o una cancellazione dellIpo viene quindi a incidere su quanto gli azionisti Fideuram potranno decidere.
Così la Consob è intervenuta giovedì in difesa dei soci Fideuram, imponendo al SanPaolo di dare informazione al massimo entro domani sui programmi di Eurizon. Anche perché la scadenza dellOpa al 20 settembre lasciava margini di manovra molto stretti. La banca guidata da Enrico Salza si è mossa comunque rapidamente e, come detto sopra, ha dato la sua risposta già venderdì.
La Commissione ha rilevato tre punti, riferisce un comunicato Eurizon. Innanzi tutto la banca torinese ha comunicato che sarà in grado di dare informazioni più dettagliate solo entro metà ottobre. Ma soprattutto lAutorità guidata da Lamberto Cardìa ha rilevato che lannuncio dellaccordo per la fusione con Banca Intesa dato il 26 agosto aveva «una particolare valenza in ordine alla future prospettive che Eurizon potrebbe rivestire nellambito del gruppo derivante dalla predetta operazione di fusione». Che, tradotto dal «comunicatese» Consob-Eurizon, significa che la Commissione non ha trascurato le voci che danno per possibile che Eurizon rientri nelle compensazioni che potrebbero essere date al Santander.
Nello stesso tempo, però, Cardìa ha preso atto che al momento non ci sono decisioni in merito: infatti il SanPaolo, nella nota inviata venerdì, «ha precisato che né il consiglio di amministrazione di SanPaolo Imi, né quello di Eurizon hanno assunto decisioni differenti rispetto a quelle a suo tempo comunicate al mercato in relazione alla quotazione di Borsa delle azioni Eurizon».
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