«È la storia di un ragazzino violento salvato da un gatto, che addomestica il teppistello. In fondo i gatti sono o non sono degli anti-stress? Io ne ho uno, si chiama Lunedì. L'altro animale che mi affascina è l'asino.». Così Nicola Lagioia reduce dalla vittoria del Premio Viareggio con il romanzo cult «Riportando tutto a casa» (editore Einaudi) svela ad 'affaritaliani.it' la trama del suo racconto che farà parte di «Zoo», la nuova collana di duepuntì edizioni. Si tratta di racconti lunghi sul mondo animale e a firmarli sono alcuni tra i più importanti autori italiani contemporanei. Si parte con Giuseppe Genna, Davide Enia e Mario Giorgi. A Natale toccherà a Mozzi e Lagioia, e più avanti, tra gli altri, a Antonio Franchini, Carlo D'Amicis e Giorgio Falco. «La mia è una sorta di favoletta di Natale. Il protagonista è un ragazzino violento e difficile che viene 'addomesticatò da un gatto che entra nella sua vita all'improvviso e la cambia. L'animale 'compie il miracolò e riesce a calmare questo teppistello. La storia è ambientata a Roma, e si capisce che la violenza del ragazzino è indotta, visto che vive nella zona vicino allo scalo di San Lorenzo, dove c'è una sopraelevata che passa a un metro e mezzo dai palazzi. Dicono che la chiuderanno, ma poi non lo fanno mai. La sua finestra si affaccia sulle macchine che passano, un'esperienza conturbante.
Ad ogni modo, continua Lagioia, il gatto rivoluziona l'approccio al mondo di questo ragazzino». Da scrittore quale altro animale l'affascina? «Sicuramente l'asino». A proposito, è al lavoro sul nuovo romanzo? «Ho iniziato a pensarci. È presto per parlarne...»- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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