Cronaca locale

"L'Arcivescovado ha selezionato il maestro delle violenze"

Il maestro era arrivato nel novembre 2021, trasferito da un'altra struttura comunale per un "forte sospetto", dopo una serie di "atteggiamenti invadenti, come baci e abbracci con le bambine"

"L'Arcivescovado ha selezionato il maestro delle violenze"

«In merito all'arresto di un insegnante di religione accusato di violenza sessuale nei confronti di minori, il Comune esprime la massima vicinanza alle famiglie, rassicurando sulla tempestività dell'intervento da parte di tutte le strutture comunali e sulla massima collaborazione offerta alle autorità inquirenti».

Così in serata la nota di Palazzo Marino per precisare la posizione dell'amministrazione. Piuttosto decisa nel delimitare le responsabilità del terribile fatto di cronaca. «Sono state repentine le segnalazioni avviate dalle educatrici alla Procura, così come l'azione del Nucleo tutela donne e minori della Polizia Locale che, su delega della Procura stessa, ha eseguito le indagini: cosa che ha consentito di intervenire in tempi rapidissimi».

Aggiungendo che «saranno assicurate le necessarie misure di sostegno anche psicologico, in collaborazione con Ats Milano e con professionisti e strutture competenti», ma soprattutto che «nei confronti dell'insegnante di religione - assunto a tempo determinato, individuato nominativamente dal Servizio per l'insegnamento della religione cattolica della Arcidiocesi di Milano per l'anno educativo 22/23 - una volta acquisite dalla Procura le circostanze di reato, gli uffici comunali procederanno ad attivare anche i previsti provvedimenti disciplinari».

Sottolineando quindi le responsabilità dell'Arcidiocesi nell'affidamento dell'incarico al maestro di religione di 35 anni arrestato in flagranza dagli agenti della polizia locale, per violenza sessuale sui bambini di una materna comunale alla periferia nord. Dove, fatto piuttosto grave, il maestro era arrivato nel novembre 2021, trasferito da un'altra struttura comunale per un «forte sospetto», dopo una serie di «atteggiamenti invadenti, come baci e abbracci con le bambine», sottolineano i magistrati.

Senz'altro il maestro aveva, di base, un curriculum almeno all'apparenza ineccepibile e sarebbe figlio del direttore di un carcere pugliese.

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