Lavoro

Cassa integrazione a ore contro il caldo: ecco come funziona

La nuova formula consentirà di ridurre il lavoro dalle 10 alle 17. Consigliato lo smart working per molte aziende

Cassa integrazione a ore contro il caldo: ecco come funziona

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Nei giorni scorsi il ministero del Lavoro ha annunciato l’introduzione della cassa integrazione “a ore” per tutti i settori e tipologie di aziende. La decisione è stata presa dopo un incontro con il dicastero della Salute, l'Istituto nazionale del lavoro, l'Inps, l'Inail e le associazioni datoriali e sindacali.

Il documento del ministero

Per fa fronte al caldo eccessivo e alle conseguenti problematiche in ambito lavorativo il ministero ha pubblicato un documento chiamato “rischi lavoratori ed esposizione ad alte temperature” dove vengono illustrate alcune misure per far fronte all’emergenza. Tra queste l’accensione dell’aria condizionata negli uffici e ambienti al chiuso, incluse le cabine di trattori e altri mezzi da lavoro. Inoltre chi svolge la propria mansione all’aperto dovrà ricevere dei copricapo a falda larga, non è adeguato il cappello con visiera, perché non copre collo e nuca. È richiesto il divieto di esercitare la professione dalle 10 alle 17 specie in agricoltura e silvicoltura. Infine è bene fare ricorso allo smartworking. Il documento scritto dal dicastero guidato da Marina Calderone afferma che il ministero si riserva di valutare la gestione a ore della cassa integrazione ordinaria o Cigo. Attualmente è prevista la sospensione a giornate complete mentre con la novità le aziende potranno ridurre l'attività solo nelle ore più calde, come dalle ore 10 alle ore 17.

Gli ambienti al chiuso

Per quanto riguarda gli ambienti al chiuso il ministero consiglia di prendere scelte collettive e, in casi particolari, soluzioni individuali. Nel processo di valutazione del rischio calore devono essere inclusi i possibili pericoli connessi all'uso di indumenti contro radiazioni UV. Le misure suggerite riguardando l’adattamento dei processi di lavoro, come la riduzione del rilascio di calore, l’utilizzo di schermature o barriere riflettenti o termo-assorbenti, la fornitura di veicoli con cabine chiuse climatizzate, la rimozione dell'aria riscaldata o del vapore dai processi caldi utilizzando la ventilazione di scarico locale e il monitoraggio della temperatura.

Luoghi esterni

Nei luoghi aperti invece devono essere previste misure specifiche che consentano di ridurre i rischi di ondate di calore che possano creare problemi di salute. Il ministero consiglia infatti l’individuazione e la formazione di un responsabile per la sorveglianza delle condizioni meteoclimatiche. Inoltre è bene evitare il più possibile l'esposizione diretta alla radiazione solare utilizzando tettoie, anche mobili, che permettano di lavorare all'ombra ed evitare il più possibile le lavorazioni durante le ore di maggior caldo, anticipando, ad esempio inizio dell'orario di lavoro alla mattina presto e prolungandolo nelle ore serali.

Nel caso in cui non siano necessari particolari Dpi, dispositivi individuali di protezione per la sicurezza sul lavoro, si dovrà fornire al lavoratore copricapo a falda larga e indumenti leggeri e traspiranti.

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