Semplificazioni e meno sovrapposizioni, cosa cambia per gli ingegneri

Il disegno di legge approvato dal Cdm chiarisce le specializzazioni interne, riduce le sovrapposizioni con altre categorie e punta su semplificazione e nuove competenze tecnologiche

Semplificazioni e meno sovrapposizioni, cosa cambia per gli ingegneri
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Gli ingegneri sono tra i protagonisti del disegno di legge delega approvato dal Consiglio dei ministri nell’ambito della riforma generale delle professioni. Con circa 240mila iscritti rappresentano uno dei settori più ampi e diversificati, che spazia dalle costruzioni all’informatica, dall’energia alla biomedicina. Dopo anni di sovrapposizioni normative e contenziosi con architetti, geometri e periti, il Governo sceglie di mettere ordine senza introdurre nuove riserve di legge, ma chiarendo i confini già esistenti.

Specializzazioni interne

Il provvedimento prevede infatti una ricognizione dettagliata delle specializzazioni interne alla categoria, elencando formalmente settori come l’ingegneria civile, ambientale, industriale, biomedica, gestionale, informatica ed energetica. Un riconoscimento che dà visibilità e legittimazione a professionalità già consolidate sul mercato, e che diventa cruciale per accompagnare la transizione digitale ed ecologica del Paese.

Per interazione delle competenze

Un altro punto chiave è la perimetrazione delle competenze. La relazione illustrativa sottolinea che non verranno attribuite nuove prerogative, ma che sarà necessario delimitare con chiarezza i confini delle attività, soprattutto nei casi in cui le materie siano condivise con altre professioni tecniche. L’obiettivo è superare il “labirinto” normativo che negli anni ha creato sovrapposizioni e conflitti, rallentando progetti e generando incertezza per cittadini e imprese.

Sburocratizzare e semplificare

Infine, la riforma promette semplificazione e sburocratizzazione. Studi di ingegneria e società tra professionisti potranno contare su procedure amministrative più snelle, in linea con l’impegno generale del pacchetto professioni.

Una misura che mira a favorire la competitività internazionale e a sostenere le aggregazioni tra studi, oggi sempre più necessarie per affrontare commesse complesse e multidisciplinari. Per gli ingegneri, dunque, non una rivoluzione, ma un riordino che può restituire certezza normativa e rafforzare il loro ruolo strategico nello sviluppo del Paese.

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