Lazio, con il Catania per uscire dal tunnel

A Lecce in campo neutro e a porte chiuse la squadra di Rossi (che fa 400 panchine) spera di andare sopra lo zero Belleri al posto di Oddo

Emiliano Leonardi

Delio Rossi festeggerà oggi davanti al Catania, sul campo neutro e a porte chiuse di Lecce, la panchina numero 400. Una spinta in più per celebrare stasera anche il ritorno in superficie dopo un inizio di stagione sottozero? Interrogativo lecito per chi sogna il terzo blitz esterno consecutivo (dopo le trasferte - appunto - del Bentegodi e il poker rifilato a domicilio al Torino) e che mantiene la porta inviolata da 412 minuti consecutivi, con una difesa bunker seconda solo a quella del Milan, imbattuta da 446 primi. Diciamo la verità: se la classifica fosse reale i biancocelesti avrebbero il doppio dei punti della formazione di Marino. Invece il castigo di Calciopoli relega Pandev e i suoi sei lunghezze sotto i siciliani, mai vittoriosi in casa in quest’inizio di campionato. Così la squadra romana (che oggi giocherà col lutto al braccio per onorare la memoria della ragazza scomparsa nella tragedia della metropolitana), che ha accumulato nove vittorie e quattro pareggi nelle ultime quattordici gare, si trova a rincorrere l’accoppiata Mascara-Corona, in attesa dell’Arbitrato del Coni e di minori scissioni fra i tifosi.
Ne deriva che a Delio Rossi, il primo dei tesserati di Formello che dovrebbe rinnovare il contratto col club, in settimana non è rimasto che studiare il fenomeno siculo, che in classifica galleggia al fianco del ricco Torino. E va sottolineato che per una volta l’allenatore di Rimini, col tutto esaurito a centrocampo, non avrà problemi di scelta almeno nella zona nevralgica del terreno di gioco. Torna Siviglia, dopo lo stop di domenica scorsa, schierato al fianco dell’ex di turno Stendardo, mentre Belleri sostituisce lo squalificato Oddo, che salterà anche la partita contro la Sampdoria. Poi, con Zauri a sinistra, giocheranno Manfredini, Mudingavy, Ledesma (il più utilizzato fra i nuovi acquisti) e Mauri. Ma la sventagliata di opzioni del centrocampo potrebbe mutare gli equilibri con le opzioni Foggia, Baronio e Mutarelli. Come dire che non mancano certo i supporti a un’azione offensiva che passa per Rocchi (due centri stagionali) e Pandev (a bocca asciutta, fino a questo momento) ma che può contare anche sull’apporto di Tare. Ovviamente a difendere la porta ci sarà Angelo Peruzzi. Il «vecchietto» di Blera, che in settimana si è divertito ad annunciare il ritiro, salvo poi smentire l’abbandono al calcio, è indispensabile sia per l’incolumità della rete laziale che per lo spogliatoio, e quando appenderà realmente i guantoni al chiodo il melodrammatico club di Formello vivrà l’ennesimo trauma.
Meglio non pensarci, almeno per ora.

Arbitra il signor Messina, che non porta fortuna al Catania (2 pareggi e tre sconfitte nelle cinque gare dirette dal fischietto salernitano) e che ha arbitrato un sesto delle sue 177 partite di serie A con la Lazio protagonista. Sarà pur vero che la cabala conta poco, ma per una volta i tifosi della Lazio hanno voglia di credere al libro dei sogni.

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