Lazio in festa per i 110 anni: la carica per l’Udinese

Genetliaco bagnato dal diluvio che si è abbattuto sulla capitale, ma anche e soprattutto dalle lacrime di commozione dei tifosi laziali che hanno festeggiato i centodieci anni di storia alle pendici di Monte Mario in momenti separati e distinti.
Al mattino, quando nel salone d’onore del Coni si sono incontrati per regalare flash a tinte biancocelesti il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente del Coni Gianni Petrucci, il delegato allo sport del Comune Alessandro Cochi e Antonio Buccioni, presidente generale della Polisportiva Lazio, oltre al presidente della Lazio calcio Claudio Lotito. E in serata, location il Gran Teatro di viale Tor di Quinto, dove si sono radunati volti vecchi e nuovi della lazialità al fine di offrire uno spaccato d’unione e resistenza nel tempo.
Centodieci anni e non sentirli, una lunga storia partita da un’idea di Luigi Bigiarelli, professione bersagliere, e proseguita attraverso le gesta di calciatori, nuotatori, judoka, motociclisti… per farla breve, una grande famiglia capace di formare una delle società sportive più grandi e antiche d’Italia, seconda solamente forse al Barcellona per quantità di iscritti e società affiliate. Beninteso, il sabato laziale è stato solo incorniciato dalle manifestazioni di giubilo per il compleanno. Nel bel mezzo c’è stata, per la Lazio calcio, la preparazione ultima al match in programma fra poco, stadio Friuli, al cospetto di un Udinese in crisi di risultati e per questo votata al sacrificio pur di agguantare l’intera posta in palio.
Partita ispida, insomma, anche se Ballardini è comunque convinto di schierare il tridente composto da Floccari, Rocchi e Zarate, forse per attenuare le polemiche che negli ultimi tempi hanno visto gli attaccanti come principali protagonisti. E qui va anche spiegato che la scelta appare quasi obbligata perché, a dispetto di quanto accaduto col Livorno in casa, Francelino Matuzalem resterà fermo ai box. Permangono i dubbi per quel che concerne il centrocampo, al fianco di Roberto Baronio ieri è stato schierato Firmani (e non Brocchi), mentre Stendardo si riprende il ruolo al centro della difesa dopo il turno di stop e sulle corsie esterne agiranno Lichsteiner e Kolarov. E, per la cronaca, Foggia, Meghni e Del Nero vanno annotati nella lista degli acciaccati. L’augurio e la speranza è che oggi nello stadio friulano gli assaltatori di Ballardini, che indosseranno maglie ad hoc per l’occasione, facciano del tutto per mantenere stampato sul volto del popolo biancoceleste lo smile di ieri, rafforzato pure dalle dichiarazioni di chi ha soffiato sulle candeline. Uno su tutti il presidente Buccioni, pronto a giurare che «siamo impegnati per i prossimi 110 anni a mantenere lo stesso impegno sia per lo sport di vertice che di base». Poi il sindaco Alemanno, che ha rassicurato il cuore del melodrammatico club che «il Comune lavorerà per il museo della Lazio».

Erano presenti anche il presidente di Federnuoto Paolo Barelli, l'ex…nuotatore Bud Spencer (Carlo Pedersoli, tesserato per la Ss Lazio, conquistò da pallanotista un oro ai Giochi del Mediterraneo e, nel 1950, fu il primo italiano a scendere sotto il minuto nei 100 metri stile libero) e Daniela Fini, oltre a campioni olimpici, mondiali ed europei che hanno fatto la storia della polisportiva, compresi alcuni dei protagonisti degli scudetti del calcio, 1974 e 2000.

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