Più che di fase precampionato ci si rende conto che luglio rappresenta il magic moment dei procuratori, tutti in fila davanti a microfoni e taccuini per orientare le vicende del mercato. Loro (i manager dei calciatori) dicono, loro fanno, loro tessono tele nelle quali prima o poi qualcuno cadrà. Spesso qualche patron, a volte perfino qualche tycoon cede davanti allaria fritta raccontata da chi gestisce la carriera dei calciatori. Ecco, non se ne abbiano a male i detrattori, ma fra i pochi a non cadere nel tranello può tranquillamente essere annoverato Claudio Lotito che riesce sempre a barcamenarsi in maniera magistrale durante la campagna acquisti&cessioni. Basti pensare a quanto dichiarato nei confronti di chi vorrebbe lasciare il club non alle condizioni della dirigenza stessa («Non cè problema, li inchiodo alla panchina») o a quanto riuscì a fare qualche stagione fa, quando tesserò una decina di elementi nellultimo giorno utile per farlo. Certamente ieri avrà ascoltato le dichiarazioni dellagente di Pandev (Corsi) intuendo daver momentaneamente vinto il braccio di ferro col macedone. «Sul fronte delle trattative per Goran - ha spiegato lagente del balcanico, che ha smentito intese con lArsenal per il dopo-Adebayor - per ora non ci sono novità, allo stato attuale tutto potrebbe succedere. Che Goran resti alla Lazio? È una possibilità, ripeto tutto a oggi può essere». Ma è un Pandev che, se dovesse restare, rischia il purgatorio della panchina.
E non gli saranno sfuggite anche le dichiarazioni del manager di Matuzalem, pronto ad assicurare che loperazione sè conclusa: «Credo proprio che ci siamo per lufficialità di Matuzalem alla Lazio, ci stiamo scambiando le copie originali dei contratti. Le firme sinora non sono arrivate, non per mancanza di accordo a livello economico e tecnico tra le due società ma per tecnicismi giuridici. Diciamo che lunedì sarà tutto concluso». Speranze di chi spera di sistemare qualcuno e sogni di chi vorrebbe più attenzioni. Baronio, per esempio, che esige maggiore fiducia per poter mostrare adattabilità a una piazza come quella biancoceleste. «Riparto con una nuova stagione conoscendo lidea della società, che mi ha fatto sapere che non rientro nei suoi piani. Mi metto a disposizione del nuovo allenatore, senza creare problemi, perché questo è il mio lavoro, poi cercherò una sistemazione. La vera questione non è far cambiare idea a Ballardini, più che altro è farla cambiare alla società».
Ballardini comunque non ha bisogno di consigli, conosce perfettamente i meccanismi del football e ad Auronzo di Cadore sta studiando uomini e schemi anche per non creare malumori. Chiusura sullo stadio, il signor Claudio ha spiegato che la Lazio presenterà il progetto del nuovo impianto e «a breve formalizzeremo la data; il luogo verrà concertato con lamministrazione comunale.
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