Roma Una Lazio «incerottata» e rimaneggiata dagli infortuni in serie regala la prima impresa europea dellera Lotito. Il passaggio ai sedicesimi - mai i biancocelesti avevano superato la fase a gironi con lattuale patron - lo siglano Kozak, schierato in extremis al posto del febbricitante Rocchi, e Sculli, al terzo centro stagionale nella competizione. Ma siccome la vittoria non era sufficiente, laiuto arriva dallo Zurigo che batte 2-0 (reti di Margairaz e Buff) i romeni del Vaslui e consegna la qualificazione alla squadra di Reja.
Una Lazio inedita a causa di uninfermeria quasi sold out mette in campo il massimo impegno, come aveva richiesto Reja che non voleva rivedere gli errori del sofferto cammino in Europa League di questi 4 mesi e mezzo (fino a ieri una sola vittoria). In porta cè Bizzarri, utilizzato solo nel preliminare con il Rabotnicki e da due anni in attesa di una partita vera, in difesa torna Cavanda, bocciato da Reja 12i mesi fa dopo una Juve-Lazio da brividi e alcuni suoi comportamenti sopra le righe. Nessun riposo per Lulic, che sostituisce Radu (guaio muscolare e neppure in panchina) a sinistra e modulo adattato (il 4-2-3-1) alle disponibilità della rosa.
Una mezzora di buona Lazio, poi lo Sporting Lisbona - già qualificato e con tante riserve in campo - limita le azioni biancoceleste almeno fino a quando Kozak, che colleziona occasioni in serie, non sfrutta il cross di Lulic e di testa batte Marcelo.
La Lazio vince e ringrazia lo Zurigo
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