Il leader buddhista, guida spirituale e capo politico

Il Dalai Lama (nella traduzione più utilizzata significa «Oceano di saggezza») è la massima autorità spirituale della scuola Gelugpa, una delle più importanti del buddhismo, e la maggiore autorità politica del Tibet. Il primo Dalai lama visse nel quattordicesimo secolo e i successori sono considerate sue reincarnazioni. L’attuale leader, Tenzin Gyatso, è nato nel 1935 e due anni dopo fu proclamato successore del tredicesimo Dalai Lama. Nel 1959, per sfuggire alle prepotenze dei cinesi, che nel 1950 avevano invaso il Paese, optò per l’esilio. Da allora vive a Dharamsala, nel nord dell’India, dove si è costituito il governo tibetano in esilio, di cui è il presidente. Nel 1989 ha vinto il Premio Nobel per la Pace per la sua resistenza non violenta contro le truppe di Pechino. Fino ad ora il processo di selezione del Dalai Lama ha obbedito alle regole originarie. Il successore del leader in carica è sempre stato trovato grazie a premonizioni, oracoli e segni divini. Il potenziale candidato era esposto a una serie di prove che dovevano ricordargli la vita precedente. Se il responso era positivo veniva riconosciuto reincarnazione del Dalai Lama in carica.

Da tempo però la Cina preme per avere voce in capitolo nella scelta. Il passo più minaccioso Pechino l’ha compiuto nel 1995 quando ha organizzato il rapimento della reincarnazione del Panchen Lama (secondo nella gerarchia buddhista) poi sostituito da un usurpatore nominato dai cinesi.

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