Si chiama «Lealtà», non è un partito, né un sindacato e nemmeno una associazione. Per ora è solo un gruppo consiliare del municipio Medio Levante e conta due adesioni: quella di Beppe Damasio, un liberale di ferro, e Mario Cicchetti, cattolico e antifascista.
In due sentivano lesigenza di uscire dai vecchi schemi della politica e andare contro quelli che definiscono «gli ipermercati della politica che hanno un solo ed unico obbiettivo non il consenso ma il voto, costi quello che costi, per non cambiare». Così Damasio e Cicchetti hanno fatto nascere unidea: «Lidea si chiama Lealtà un piccolo germe di un nuovo modo di fare politica che di volta in volta sceglierà le soluzioni migliori, le persone migliori, le idee migliori, gli schieramenti migliori, le liste civiche ritenute migliori. Un solo impegno la Lealtà verso gli elettori, verso le istituzioni, verso il sociale, verso lamore al proprio Paese».
«I partiti sono stati distrutti. Gli ideali e le tradizioni liberali, socialiste, cristiane e quanto altro ha rifatto questo nostro Paese non ha più alcun peso - scrivono in una nota che segna la nascita della loro idea-. Un grande ipermercato della politica ha sostituito tutto questo.
Lealtà Nuova «identità» politica nel Medio Levante
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