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«Il legame col territorio è un baluardo comune»

Pamela Dell’Orto

È iniziato tutto ai soliti vertici regionali, quelli a casa del ministro Moratti, che invitava anche i rappresentanti padani. Quando Giancarlo Giorgetti non poteva, al posto suo ci andava lui, il coordinatore provinciale del Carroccio, il 33enne Massimiliano Orsatti. «È così che ho incontrato Letizia Moratti - racconta Orsatti -. La prima volta sono stato convocato perché voleva conoscermi. Poi le simpatie nascono così... È una cosa di pelle, che credo sia derivata dai modi di fare di entrambi». Una simpatia che si è trasformata in una sorta di «devozione». Lo dimostra il fatto che ieri sera la Moratti, nel suo discorso durante la cena di Natale organizzata dalla Lega, ha ringraziato (insieme a Bossi e Giorgetti) proprio Orsatti, chiamandolo affettuosamente «Max». Per l'apporto datole durante la sua «lunga riflessione».
Una simpatia non solo di pelle. Non per niente Orsatti è convinto che la «ministra» abbia fatto «una riforma della scuola che l’Italia aspettava dai tempi del fascismo».
Ma c’è di più: «È una donna di grande carisma, certo niente a che vedere con il carisma del grande capo (Umberto Bossi ndr), ma lei ne ha da vendere. E poi ha le idee chiare su quello che vuole per Milano». Insomma, un po’ come se la ministra lo avesse adottato? «No no, niente figli e nipoti, non vanno bene in politica. Piuttosto c’è feeling politico, condivide le idee del mio movimento».

Anche perché la Moratti (in questi giorni lo ha ampiamente dimostrato) è molto legata a Milano e alle sue tradizioni. «Il legame col territorio è un baluardo della Lega da sempre, credo che per lei inserirlo nel programma della Cdl non sia un problema».

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