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Leonka, no all’accordo «Avanti con lo sfratto»

Domani scade l’ultimatum del Comune di Milano al Leoncavallo. In mancanza di un accordo dell’ultimo minuto, il centro sociale sarà sfrattato dall’edificio di via Watteau. Nessun dubbio per l’assessore comunale alla Salute Carla De Albertis: lo sgombero si deve fare. «Non ci deve essere alcun atto politico del Comune di Milano - afferma -. Il Leonka è nell’illegalità da oltre trent’anni, è un buco nero nella storia della nostra città, non un fiore all’occhiello».
Quello di domani potrebbe l’undicesimo sfratto vissuto dallo storico centro sociale. Che potrebbe essere salvato solo da un accordo sulla nuova destinazione d’uso. «In giunta - continua l’assessore - io non voterò mai qualcosa a favore del Leoncavallo: prima “i soliti bravi ragazzi“ del centro sociale dovranno scontare tre decenni di buona condotta». Prosegue la De Albertis: «Chiedo che il Comune di Milano non si pieghi a questa assurda richiesta di accordo che accontenta tutti: domani deve essere la data ultima dello sfratto più volte rimandato e ormai quasi sbeffeggiato dai compagni».
Da parte loro, i responsabili del centro sociale hanno rivolto un appello a Provincia e Comune affinché sblocchino la situazione.

«Quello che chiediamo - spiegano - è un passo avanti perché tutto è pronto per chiudere la vertenza». La paura è che si ripeta l’esperienza del 1997 quando «c’era la disponibilità della fondazione Cariplo, ma tutto fu bloccato dal veto di An».

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