Le cantonate antifasciste di Scurati

Sorprende la dichiarazione di Antonio Scurati al Salone del libro di Torino. Citiamo dal Corriere della sera di ieri

Le cantonate antifasciste di Scurati
00:00 00:00

Sorprende la dichiarazione di Antonio Scurati al Salone del libro di Torino. Citiamo dal Corriere della sera di ieri: «Oggi vogliono che gli antifascisti siano identificati con i terroristi degli anni Settanta. Con le Brigate Rosse. È una operazione volgarmente bugiarda ... La nostra Costituzione è democratica e per questo antifascista. Non ci sono due versioni dell'antifascismo». Mah! Sono state scritte tonnellate di libri per chiarire e dimostrare ciò che è ovvio ovunque nel mondo tranne in Italia. Per essere democratici non è sufficiente essere antifascisti. È necessario essere anche anticomunisti. La Costituzione, come è noto, nasce da un compromesso tra le forze democratiche cattolico-liberali e il Partito comunista: per questo fa riferimento esplicito al solo fascismo per rifiutarlo. In quanto alle versioni dell'antifascismo, anche in questo caso sono state scritte tonnellate di libri per chiarire e dimostrare ciò che è ovvio ovunque nel mondo tranne in Italia. Certo che ci sono due versioni dell'antifascismo. Una è quella della propaganda comunista che, ingannevolmente, identifica la democrazia con il solo antifascismo per nascondere il fascino dei comunisti per il totalitarismo rosso. In questa versione dell'antifascismo, i comunisti sono belli, buoni e democratici. Invece accettarono di sotterrare le armi, per il momento, solo su ordine di Stalin. I Brigatisti ereditarono quelle armi e si richiamarono alla Resistenza rossa, ma nessuno si sogna di identificarli con l'antifascismo in generale. Sarebbe insensato. Un'altra versione dell'antifascismo è invece genuinamente democratica e vede nel fascismo una forma di dittatura proprio come nel comunismo. In Italia, nel sentire diffuso, si è affermata la prima versione, sulla spinta del Partitocomunista, indiscusso padrone delle istituzioni culturali. La seconda versione è finita tra parentesi, quasi fosse da dimenticare il contributo dato alla Resistenza dato da cattolici, liberali, monarchici, anarchici e da parti non indifferenti dell'esercito stesso.

Questo è anche il motivo per cui alcuni hanno problemi a dichiararsi antifascisti in un Paese in cui l'antifascismo militante non è affatto garanzia di democraticità. Dagli intellettuali ci si aspetta un approccio complesso, ma si ottiene quasi sempre demagogia.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica