Cult, risate e un'Italia piena di vizi: il vero significato dietro ai film dei Vanzina

Un'intera epoca raccontata con i film dei fratelli Vanzina, nel libro: "Il cinema dei fratelli Vanzina" (Ass. Culturale Il Foglio) scritto a tre mani da Gordiano Lupi, Davide Magnisi, Michele Bergantin

Cult, risate e un'Italia piena di vizi: il vero significato dietro ai film dei Vanzina
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Cinquecento pagine per raccontare un'epoca. Quella della leggerezza e del divertimento, nato come una forma di distrazione all'apparenza superficiale, diventato poi negli anni un vero e proprio cult. 40 anni del nostro Paese, tra manie, mode e corruzione, velleità di ricchezza, sempre più specchio dei nostri tempi. Tutto questo nei film dei fratelli Vanzina, ma anche nel bellissimo libro: Il cinema dei fratelli Vanzina (Ass. Culturale Il Foglio) scritto a tre mani da Gordiano Lupi, Davide Magnisi, Michele Bergantin.

Un volume corale, che non solo racchiude l'enorme cinematografia dei Vanzina, ma raccoglie anche le voci di decine di attori che con loro hanno lavorato e reso "immortali" le loro pellicole. Da Claudio Amendola ad Enrico Brignano, da Ezio Greggio a Carol Alt, da Massimo Ghini a Vincenzo Salemme, con una testimonianza dello stesso Enrico Vanzina e di registi come Luca Guadagnino e Gabriele Mainetti, di produttori, e critici, come il compianto Maurizio Costanzo.

Una storia che comincia dal loro esordio nel 1976 con Luna di miele in tre, e arriva fin dopo la morte di Carlo Vanzina con Natale a cinque stelle del 2018. In mezzo un totale di 43 pellicole -Arrivano i gatti, Eccezzziunale veramente, Sapore di mare, Vacanze di Natale, Yuppies - solo per citarne alcune, che hanno la doppia, e meravigliosa, valenza di far ridere e pensare. Lunghi "meme", i loro film, per usare una frase molto alla moda, che mostrano la nostra società nella sua più cruda realtà senza accusare, lasciando allo spettatore la decisione di riflettere su quel malcostume dilagante che fa parte della nostra società.

Il volume è diviso in varie parti, ad iniziare dalla prima con una “filmografia ragionata e commentata”, a cui seguono una filmografia sintetica e un capitolo su “I Vanzina e la commedia all’italiana”, dove si traccia una definizione dei questo genere, così criticato spesso dalla critica ma tanto amato dal pubblico. Ci sono poi "Tutte le pellicole”, in schede che uniscono la parte tecnica e aneddotica a quella critica, e anche “Appunti sui Vanzina televisivi”, elemento questo importante per inquadrare la loro l’attività artistica. Un vero tesoro di informazioni, curiosità inedite, raccolte con precisione quasi maniacale in un lavoro che somiglia ad un grande puzzle in cui tutti i pezzi sono stati posizionati mostrando molto oltre delle sole pellicole, l'intero mondo che c'è dietro.

Non a caso nella seconda parte c'è un'intera raccolta di “Saggi critici e interviste”, dove si analizza come le loro commedie siano diventate un modello da imitare, spesso infarcito di una profonda nostalgia - e Sapore di mare ne è l'esempio più lampante - rappresentata magistralmente nelle loro sceneggiature. Si ride, ma ci si commuove anche, con quella lacrima che è un misto di gioia e tristezza, di fuga dalla realtà ma di profonda immersione nelle sue parti nascoste.

La terza parte chiude il cerchio con le “curiosità vanziniane”, con decine e decine di aneddoti sulla loro produzione, del backstage dei loro film e tante testimonianze riportate anche con inedite foto di scena e una bibliografia

curatissima. Un libro bellissimo e minuzioso che ha colpito nel segno di raccontare un'Italia leggera ma piena di vizi, dipinta magistralmente con gli occhi, dietro la cinepresa, di due vere colonne della nostra cinematografia.

il cinema dei fratelli Vanzina

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