Ivan Cottini, ex modello ed ex ballerino di Amici è diventato una presenza quasi fissa (come ospite) in diverse trasmissioni Mediaset e Rai. All’età di 27 anni (nel 2013), ha scoperto di essere stato colpito da sclerosi multipla, ma questo non è stato e non sarà mai un impedimento alla coronazione di alcuni dei suoi sogni (è anche diventato papà di Viola – una splendida bambina). Per motivi di salute è costretto a stare su una sedia a rotelle, ma ciò non ha frenato la sua esuberanza.
Con determinazione, forza fisica e mentale ha dimostrato che il talento non conosce barriere (si è esibito più volte con successo sfoggiando tecnica e capacità notevoli in vari programmi Rai e Mediaset - Storie Italiane, Ballando con le Stelle, Domenica In, Festival di Sanremo, Verissimo e tanti altri). I sacrifici appartenevano alla sua vita precedente la malattia, ma scandiscono anche i giorni e le ore di quella più recente; Ivan si allena costantemente per diverse ore ogni giorno e con tutte le difficoltà del caso. Martedì 30 maggio, Cottini sarà presente presso la libreria Mondadori di Piazza Duomo a Milano per firmare le copie del suo libro edito da Piemme Edizioni dal titolo: “La danza della farfalla. La mia vita con la sclerosi multipla”. In tutte le culture la farfalla è il simbolo di rinascita e rigenerazione, ma anche dell’animo umano capace di rinnovarsi e trasformarsi.
Si tratta di un volume autobiografico, dove il famoso ballerino racconta emozioni, preoccupazione modi per neutralizzare, ignorare e combattere la sclerosi ogni giorno e in ogni situazione. Ma anche i suoi sogni, i suoi obiettivi di uomo, di padre, di ballerino che, con forza, cerca di non arrendersi a una malattia che colpisce migliaia di persone. Cottini è una persona molto diretta e schietta: “la mia vera sfida non è la sclerosi multipla ma è crescere mia figlia che amo alla follia”.
Non riesce a trattenere ciò che pensa, ad esempio sulla televisione, che è sempre il mezzo di comunicazione più potente anche ai tempi di internet e dei social dice: “Vorrei che finalmente la tv agisse concretamente per abbattere il muro… magari investendo e credendo in persone diverse, ma che hanno del potenziale. Ribadisco che siamo persone normalissime, portiamo avanti i nostri interessi e i nostri sogni, come tutti.
Sarebbe ora di vedere un disabile o un malato inserito in una trasmissione tv con un ruolo da inviato, da conduttore o anche semplicemente da valletto. Questa è la vittoria che si chiama normalità, e deve partire proprio dalla tv”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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