Letteratura

"Me ne frego...". Volano le vendite del libro di Vannacci

Le critiche al pensiero di Vannacci hanno funzionato da volano per le vendite di "Il mondo al contrario" e ora Vannacci è pronto a sbarcare all'estero

"Me ne frego...". Volano le vendite del libro di Vannacci

Ascolta ora: ""Me ne frego...". Volano le vendite del libro di Vannacci"

"Me ne frego...". Volano le vendite del libro di Vannacci

00:00 / 00:00
100 %

Quello che il generale Roberto Vannacci ha scritto nel suo libro "Il mondo al contrario" continua a ribadirlo in ogni occasione in cui viene invitato a parlarne. È abituato a stare sotto il "fuoco nemico", non teme le critiche ed è convinto di quanto ha scritto nel volume e quando viene interpellato sul tema ribadisce le sue idee. Non ha la pretesa di farle passare come verità assoluta ma ci crede. Così le ha ribadite anche durante un'intervista rilasciata a La Zanzara, il programma radiofonico di Radio24 condotto da Giuseppe Cruciani con David Parenzo.

Di critiche al generale ne sono piovute tante addosso e non solo per il modo in cui ha trattato il tema della comunità Lgbtq nel suo mondo al contrario. Questo è servito anche come volano per promuovere il libro, che oggi è un vero caso editoriale. Le stime parlano di circa 10mila copie vendute al giorno, numeri straordinari per il mercato dell'editoria, che non possono che compiacere il generale. "Le critiche hanno fatto la fortuna del libro, ho venduto i diritti all’estero e verrà tradotto in più lingue. Gli attacchi? Alla fine me ne frego, espressione che mi è molto cara ma non è fascista...", ha detto il generale colloquiando con i conduttori de La Zanzara.

Tra i temi affrontati c'è quello dello strapotere della comunità Lgbtq, così come è stato trattato anche nel libro. Nel capitolo dedicato, lo stesso generale spiega di aver avuto qualche remora inizialmente nell'inserire un capitolo dedicato a questo tema, ma che poi si è convinto a farlo con la volontà di spiegare quale sia il suo punto di vista. "Se tocchi il mondo Lgbtq vieni messo al muro, fucilato e definito omofobo. L’obiettivo è farmi passare come un malato mentale, come il mostro di Firenze", ha detto il graduato dell'esercito, che poi si è chiesto: "Perché l’omosessualità deve entrare nelle case ad ogni ora del giorno e della notte?".

Ma a tale domanda ha anche trovato la risposta, già fornita nel volume: "Basta aprire la televisione, su qualsiasi canale troviamo rappresentati questi omosessuali. C’è una strategia precisa... Ma sono una minoranza". E durante l'intervista non nega che ci siano omosessuali nell'esercito: "Ce se sono come in tutte le parti della società e nessuno si sente discriminato. Non sopporto i nomi al femminile, il termine soldatessa non lo uso mai.

La schwa è una violenza verso la lingua italiana".

Commenti