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Premio Strega, vincere Donatella Di Pietrantonio con “L’età fragile”

Con un largo margine di voti, la scrittrice Donatella Di Pietrantonio è la vincitrice del 78° Premio Strega con il romanzo "L'Età Fragile" (Einaudi)

La scrittrice  Donatella Di Pietrantonio, vincitrice della 78° edizione del Premio Strega con "L'età fragile" (Einaudi)
La scrittrice Donatella Di Pietrantonio, vincitrice della 78° edizione del Premio Strega con "L'età fragile" (Einaudi)
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"Prometto che userò la mia voce scritta e orale in difesa di diritti per cui la mia generazione di donne ha molto lottato e che oggi non sono più scontati", queste le parole della scrittrice Donatella Di Pietrantonio vincitrice della 78a edizione del Premio Strega 2024 con L'età fragile (Einaudi), un romanzo che attraverso la storia del rapporto di una madre, Lucia, con la la figlia ventiduenne Amanda, ha scardinato gli stereotipi sugli anni e la sicurezza dei piccoli luoghi di provincia, prendendo spunto da un fatto di cronaca nera accaduto in Abbruzzo nel 1997.

Gli altri finalisti

Una vittoria quella della Di Pietrantonio che non ha lasciato molte sorprese, perché era stata data come favorita sin dall'inizio e trionfatrice finale con un largo margine di voti, 189. 143 sono stati quelli di Dario Voltolini, autore di Invernale (La nave di Teseo). Al terzo posto Chiara Valerio con Chi dice e chi tace (Sellerio), 138 voti, quarta Raffaella Romagnolo con Aggiustare l’universo (Mondadori), 83 voti; quinto Paolo Di Paolo con Romanzo senza umani (Feltrinelli), 66 voti e sesto Tommaso Giartosio con Autobiogrammatica con 25 voti.

Un romanzo amato da tutti

L'età Fragile sin dall'inizio aveva conquistato tutti, la giuria storica del premio, ma anche i votanti degli Istituti di cultura stranieri e i giovani studenti che lo hanno scelto come vincitore dello Strega Giovani 2024. Nonostante non abbia mai lasciato il suo lavoro di dentista per bambini, la scrittrice - già vincitrice del Premio Campiello nel 2017 con l'Arminuta, è alla sua quarta volta allo Strega. La prima, con Mia madre è un fiume non era riuscita ad entrare nella dozzina, la seconda con Bella mia, era rimasta fuori dalla cinquina e la terza con Borgo Sud era tra le finalisti ma non era riuscita a vincere.

Nonostante tutti questi riconoscimenti, durante la premiazione ha ammesso di sentirsi una sorta di intrusa nel mondo della letteratura. Vive ancora a Penne (Pescara) e ha continuato il suo lavoro di dentista. Ma è proprio quella provicia in cui è da sempre profondamente immersa, che lei ha sempre saputo raccontare in maniera eccelsa, conoscendone le pieghe più nascoste e portandole alla luce senza fare sconti. Una provincia che è fatta di persone a volte con pochi sentimenti, che emergono duri come la terra che lavorano.

Cronaca e "anima"

Un romanzo il suo, che mescola attualità, raccontando di un doppio femminicio con l’uccisione di due ragazze sulla Maiella

negli anni Novanta da parte di un pastore, ma che scruta profondamente anche le emozioni umani, quelle della vita di una adolescente problematica e chiusa e delle difficoltà di una madre che non riesce a penetrarne i segreti.

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