"Qui combattiamo per un mondo che sia meno ladro"

Nelle sue missive le speranze tradite di un "fascista eretico"

"Qui combattiamo per un mondo che sia meno ladro"
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Pubblichiamo in questa pagina, per gentile concessione dell'editore De Piante, alcune delle lettere di Berto Ricci raccolte nel volume Per un mondo meno ladro (pagg. 170, euro 22). Si tratta di alcune delle sue ultime missive prima della morte in Libia, al fronte nel 1941.

Carissimi... La lettera della Mafalda l'ho avuta, e ho risposto il 20; poi ho avuto una sua cartolina. Sono le 10.30 e mentre vi scrivo mi sto facendo il caffè. Qui si trovano molte cose e di quello che manca se ne fa a meno. Solito ambiente militare, con qualche persona intelligente, che per fortuna non manca mai. Non vi lasciate impressionare dalle notizie di Grecia: Mussolini fa bene a dire la verità: e al popolo italiano ci vogliono ogni tanto di questi scossoni, per ficcargli in testa che la vita non è una lotteria. Ho l'impressione che presto ripiglieremo l'iniziativa anche su quel fronte là. Del resto sono episodi di una partita vastissima e forse lunga. Vi ricorda e vi abbraccia affettuosamente il vostro

Berto

25 novembre 1940

***

miei carissimi, mi giunge graditissima la Vostra del 27 Dicembre, un po' ritardata per il cambio d'indirizzo, perché come ormai saprete sono finalmente in Cirenaica, quantunque lontano dal fronte. Mi arrivano anche gli auguri degli zii Stazzoni, ai quali ricambierete a mio nome il pensiero affettuoso.

Son contento delle buone notizie della Mafalda e dei bambini, che ho a mezzo vostro e direttamente da lei. Anzi per più chiarezza è bene che diciate anche a lei di aggiungere, nel mio indirizzo, 9a Batteria (ecco l'indirizzo completo: S.Ten., 26° Regg. Art., III Gruppo, 9a Batteria, Posta Mil. 260 C).

Qui si sta bene e siamo in molti reparti di armi diverse. L'acqua è abbondante e buona, io poi per non sbagliare bevo sempre vino. Il morale della truppa è eccellente e lo schieramento è solido. In villaggi vicini si trovano molti generi utili. Sono i villaggi della bonifica libica, opera meravigliosa di Balbo e dei nostri lavoratori, come l'altro miracolo che è la strada Litoranea. Si traversano zone, come la piana di Barce, tutte ridenti e popolose. Il Natale lo passai viaggiando in camion lungo la triste e desolata sebeha, dopo Misurata, da una parte acquitrini a perdita d'occhio e dall'altra il deserto assoluto. Ma c'era l'allegria del viaggio, poi si ritornò lungo mare e la sera a Sirte i soldati trovarono il rancio caldo, noi un bell'albergo ben provvisto. Poi ancora giornate di deserto e dopo, da Bengasi a qui, l'altipiano cirenaico con le sue boscaglie e i suoi grandi poderi. Il babbo come sta? Spero che l'inverno non vi incomodi troppo. Ai due ragazzi penso sempre con orgoglio ed entusiasmo. Siamo qui anche per loro, perché questi piccini vivano in un mondo meno ladro; e perché la sia finita con gl'inglesi e coi loro degni fratelli d'oltremare, ma anche con qualche inglese d'Italia. Vi abbraccia affettuosamente il vostro

Berto

Cirenaica, 12 gennaio 1941

12.1.41 XIX

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Cara mamma, son sorpreso, ma non troppo, che il giorno 869 voi aveste ricevuto solo la mia cartolina da Misurata del 24 dicembre. Dopo quella data ho scritto più volte alla Mafalda e anche a voi, da Bengasi e da altre località della Cirenaica. E vi ho mandato anche il nuovo indirizzo, che riporto qui: 26° Regg. Art. III gruppo 9a Batteria Posta Militare 260 C.

Questi ritardi sono però facilmente comprensibili, sia perché qui siamo piuttosto fuori mano, sia perché gli aerei postali fanno il servizio che possono. Come ho sempre detto e anche scritto, certe batoste sono dolorose ma sono anche utili perché in esse l'Italia ritrova sempre il meglio di se stessa e della sua volontà di vittoria. Sono lezioni che ci vogliono per correggere un certo lato troppo ottimista e facilone del nostro temperamento nazionale. E ora sono certo che anche costà il morale sarà eccellente, come qui. Novità da queste parti nessuna. C'era più aria di guerra vicino a Tripoli, con quelle incursioni aeree che avrete saputo dai bollettini. Salute e appetito soliti. Per voi e per la Mafalda vi mando una fotografia degli ultimi di novembre. Sullo sfondo si vedono le rovine romane. La posa è poco bella, si vede che quel giorno non ero in forma. Abbracci a te, al babbo e a moglie e figlioli.

Tuo Berto

19 Gennaio 1941 XIX

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