
Si è aperto un caso a La Milanesiana, festival culturale multidisciplinare, attorno a Kamel Daoud, giornalista e scrittore algerino vincitore del Premio Goncourt 2024 con il romanzo "Urì". Il volume è previso in uscita in Italia il prossimo 17 giugno, edito da La Nave di Teseo, ma lo scrittore non sarà presente all'Almo Collegio Borromeo di Pavia, dove avrebbe dovuto presenziare il 16 giugno. Le motivazioni sono legate, come ha dichiarato Elisabetta Sgarbi, ideatrice e direttrice della Milanesiana, oltre che editrice di Daoud, a fattori riguardanti la sua sicurezza.
"Kamel Daoud mi ha comunicato che non verrà da noi per parlare del suo romanzo Urì. Romanzo per il quale, sbarcando in Italia, rischierebbe di essere arrestato e mandato in Algeria", ha dichiarato Sgarbi dando l'annuncio. "Mi ha detto che sarà in collegamento, perché la parola può ciò che al corpo è impedito, a volte. La ritengo comunque una sconfitta. Ma non vorrei che la questione diventasse occasione di uno scontro politico tra Governo e opposizione. Bisognerebbe che si creasse un'opinione comune e trasversale per la difesa dei principi fondamentali", ha aggiunto l'editrice. Il motivo per il quale Daoud rischia l'arresto è legato a un mandato di cattura internazionale emesso da Interpol su richiesta di un tribunale algerino, nei confronti dell'autore, il cui romanzo è stato messo al bando in Algeria. "Urì" è stato messo al bando in Algeria racconta in chiave allegorica e letteraria proprio i temi della repressione politica, dell'identità e della libertà di pensiero.
Nato nel 1970 a Mostaganem, a 300 km da Algeri, Daouad ha studiato letteratura francese dopo una laurea in matematica. Il suo primo romanzo, Il caso Meursault (2015), ha vinto il premio Goncourt ed è stato tradotto in oltre 30 lingue. Lia Quartapelle, deputata del Partito democratico, ha rilasciato una nota prima della conferma dell'assenza di Daoud: "Rischia il carcere in Algeria per reati di opinione. Faccio mio l'appello della sua editrice italiana Elisabetta Sgarbi: il governo italiano intende lasciar cadere il mandato di cattura internazionale contro di lui?".
Il presidente dell'Aie, l'Associazione italiana editori, Innocenzo Cipolletta, ha dichiarato: "La difesa della libertà di opinione ed espressione è stata e sempre sarà al centro dell'azione dell'Associazione Italiana Editori: a ogni scrittore e scrittrice deve avere garantita la libertà di poter scrivere senza dover temere incarcerazioni o processi arbitrari come ritorsione per il proprio lavoro".