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Lo Yoga? Altro che roba da hippie e pacifisti: semmai da fascisti...

Un ex leader della cultura underground butta tutto in un calderone "nero": esoteristi, telepredicatori, no vax...

Lo Yoga? Altro che roba da hippie e pacifisti: semmai da fascisti...
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Se pensavate che la New Age fosse un frutto tardivo dell'eredità sessantottina, una specie di culto frequentato da giovani capelloni hippie e pacifisti, vi sbagliate: anche quella è l'ennesima trama nera, ordita sin dall'inizio del secolo scorso dai soliti suprematisti bianchi, alfieri dell'Ordine Nuovo nazista. Questa, almeno, è la tesi esposta in Fascist Yoga. Grifters, Occultists, White Suprematists and the New Order in Wellness (Pluto Press), un pamphlet di Stewart Home, ultrasessantenne ex-protagonista della cultura underground londinese riciclatosi come cacciatore di fascisti. Scrive, infatti, nell'Introduzione: «Nella mia esperienza, fascismo e fascisti possono sbucare fuori dai posti più imprevedibili», come, addirittura, vicino alla propria famiglia: la sua stessa mamma beatnik, infatti, già showgirl in un club londinese, faceva le pulizie da un antiquario inglese, tale Bill Hopkins, che in realtà era un membro della rete neonazista internazionale che seminò bombe in Italia negli anni di piombo.

Insomma, il pericolo nero è in agguato dappertutto e da Londra può arrivare persino a Sezzadio, una paesino in provincia di Alessandria, dove, ci mette sempre in guardia Stewart Home, ha sede una scuola di yoga, la «Hari-Om Yoga School» dove verrebbero coltivate segrete assonanze tra la vecchia Nouvelle Droite francese e la defunta Terza posizione italiana, con l'aggiunta dell'immancabile contributo dei no-vax, ultimi arrivati nella variopinta galassia nera.

L'autore ci invita a fare attenzione sempre e ovunque: il morbo fascista si cela persino negli autorevoli romanzieri tedeschi, negli accademici di storia delle religioni romeni e nei coraggiosi lanceri inglesi, per arrivare addirittura ai recenti telepredicatori americani. Con eccessiva nonchalance, infatti, Stewart Home liquida Ernst Jünger (nella foto), implicato, fra l'altro, nell'attentato contro Hitler del 20 luglio 1944, come «l'autore di Tempeste d'acciaio, il libro preferito dal Führer», e non si trattiene dall'appellare spregiativamente come «intellettuale» - tra virgolette - lo storico delle religioni romeno Mircea Eliade, cattedratico alla Chicago University. La stessa, sbrigativa condanna senza possibilità di appello colpisce anche un pluridecorato ufficiale britannico, il Generale J.F.C. Fuller, studioso di storia militare e autore di un saggio sulla strategia di Alessandro Magno adottato nelle accademie militari di tutto il mondo; sempre a proposito di ufficiali inglese, leggiamo molte pagine contro lo scrittore-soldato Francis Yeats-Brown, autore negli anni Trenta del bestseller Le avventure di un Lancere del Bengala (di prossima pubblicazione per OAKS), che ispirò il celebre film del 1935 con uno strepitoso Gary Cooper, pellicola anche questa da mandare al rogo perché, pare, gradita a Hitler. Yeats-Brown, che visse molti anni in India come ufficiale del Reggimento dei Lanceri, scrisse anche alcuni libri sullo Yoga che riscossero successo nell'Europa tra le due guerre, opere molto contestate da Fascist Yoga. Il saggio, infatti, vuole dimostrare che lo Yoga moderno, così come si è diffuso in Occidente, è sostanzialmente una bufala, inventata da sedicenti Maestri che si sono creati una mitologia immaginaria fatta di improbabili guru orientali. Peccato che la Madre di tutto l'esoterismo contemporaneo, cofondatrice della Società teosofica, sia Madame Blavatsky (nella foto), ispiratrice del socialismo ottocentesco e femminista ante litteram, qui elevata a santa patrona del protofascismo.

Ovviamente, nella lista di eccentrici letterati protofascisti non poteva mancare un capitolo su D'Annunzio e l'Impresa di Fiume, ripetutamente chiamata Rijeka: «La breve dittatura dannunziana di Rijeka creò le forme della coreografia di estrema destra di cui si appropriarono Mussolini e, poi, Hitler».

Sempre durante l'Impresa di Fiume, prosegue imperterrito Home, «si fece notare il braccio destro del Vate, Guido Keller, un noto maniaco-depressivo che faceva uso di cocaina. Assieme a Giovanni Comisso formò il gruppo YOGA, che pubblicò l'omonima rivista», prova evidente delle radici fasciste della disciplina orientale, che, forse, tanto orientale non fu davvero.

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